Un grido d’allarme disperato arriva dal cuore della provincia di Trapani, e in particolare dalla valle del Belice, dove la crisi idrica e l’assenza di interventi strutturali stanno mettendo in ginocchio l’intero comparto agricolo. A raccoglierlo è stato il deputato regionale del Partito Democratico Dario Safina, presente lunedì a Campobello di Mazara per un incontro con una numerosa delegazione di agricoltori locali.
“È un quadro drammatico quello che mi è stato consegnato – ha dichiarato Safina – fatto di campi arsi, colture che appassiscono, famiglie allo stremo. Una disperazione che ho toccato con mano, tra dolore e rabbia di chi vede vanificati anni di lavoro e sacrifici”.
Secondo il parlamentare dem, la situazione ha superato da tempo i confini della crisi agricola, per trasformarsi in una vera e propria emergenza sociale. “Il rischio concreto – ha avvertito – è la scomparsa di intere comunità produttive, mentre cresce la marginalità e si apre la strada a fenomeni di degrado e illegalità. E tutto questo nel silenzio assordante del governo regionale”.
Safina non risparmia critiche alla giunta Schifani, accusata di immobilismo e mancanza di visione. “La carenza cronica di infrastrutture idriche, la mancata manutenzione delle dighe e l’assenza di investimenti hanno reso il sistema incapace di affrontare una siccità che ormai non è più un’eccezione, ma una costante. Eppure – prosegue – le soluzioni ci sono: autostrade dell’acqua, laghetti collinari, collegamenti tra invasi, manutenzione delle reti. Ma dal governo regionale nessuna risposta, nessuna volontà politica”.
Il deputato PD evidenzia la particolare drammaticità della situazione nella valle del Belice, dove le coltivazioni di olive da mensa sono a rischio sopravvivenza. “Le piante stanno morendo per mancanza d’acqua – denuncia – e con loro muore anche l’economia di interi territori. È inaccettabile continuare a destinare risorse altrove, dimenticando che l’agricoltura è il primo motore dell’economia siciliana”.
A Campobello di Mazara, ricorda Safina, il 75% dell’economia locale è legato al settore agricolo. “I consorzi di bonifica non hanno risorse, i terreni vengono abbandonati, i giovani emigrano, e la criminalità trova terreno fertile. È una spirale che non possiamo più tollerare”.
Safina conclude con un appello diretto al presidente della Regione: “Schifani e il suo esecutivo devono assumersi la responsabilità di quanto sta accadendo. Servono interventi urgenti, concreti, strutturali. E vanno previsti subito ristori per le imprese agricole, colpite anche dai dazi USA che stanno azzerando l’export. La Sicilia non può permettersi di perdere la propria agricoltura. Né la propria identità”.