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18/07/2025 06:00:00

Trapani e la 'Grande Grettezza': a piazza Lucatelli musica assordante e degrado

Ancora una notte di frastuono. Ancora polemiche sulla mala movida che tiene sveglio il centro storico di Trapani. Stavolta a sbottare è Vito Corte, architetto e voce autorevole della città, che mercoledì 15 luglio ha affidato ai social uno sfogo durissimo contro quella che definisce “una città in balìa di gestori commerciali impuniti e di una grettezza assoluta”.

Tutta la mia più incondizionata solidarietà a quei poveri residenti, abitanti, villeggianti, umani e animali che vivono nei pressi di Piazza Lucatelli, Casina delle Palme, porto e via Turretta – scrive –. Stasera lavoro in studio scrivendo un documento delicatissimo, con i balconi aperti per far entrare un po’ d’aria e non accendere i climatizzatori. Ma dalle 22.45 fino ad ora, che sono le 0.45, arriva un frastuono sonoro che solo uno scemo può chiamare musica. Nemmeno un ottentotto della Namibia lo userebbe per simulare una mandria di bufali in fuga”.

 

Parole dure, intrise di sarcasmo e rabbia. Corte denuncia un problema che va oltre la semplice musica alta: “Una sola serata così disintegra qualunque promozione di Trapani come luogo piacevole e accogliente. Questo modo di affidare ad incompetenti la bellezza del vivere convince gli ex innamorati di Trapani che hanno fatto bene a scappare via da questa grettezza”.

E intanto Piazza Lucatelli resta ostaggio del degrado. Il cantiere di restauro fermo da mesi, la fontana  dissestata, ostaggio della movida, e locali che sparano musica dai decibel oltre il consentito. I residenti ormai ci stanno prendendo le distanze, chi può scappa nella seconda casa per sfuggire a quelle che definiscono “notti da incubo”.

Nemmeno i recenti controlli della Polizia Locale sono riusciti a riportare la calma. Solo pochi giorni fa è stato sequestrato un impianto audio di un locale che diffondeva musica a volume eccessivo. Per il titolare è scattata la contestazione dell’ordinanza sindacale e lo stop per tre giorni. Ma la tregua è durata poco.

Anche i commercianti della zona sono esasperati. Pasquale Citrolo, portavoce di diversi esercenti, lo scorso giugno aveva raccontato: “Nei miei locali non somministriamo alcolici ai minorenni e collaboriamo con le forze dell’ordine, ma siamo inermi di fronte a risse e vandalismi. Non possiamo intervenire direttamente perché rischieremmo di diventare complici”. Da allora il prefetto, Daniela Lupo, ha aumentato i controlli e la video sorveglianza.

Lo scorso inverno la stessa piazza era diventata teatro di una rissa sui gradini della chiesa di San Rocco, con musica assordante a fare da colonna sonora e ragazzi che riprendevano tutto col cellulare. E anche durante la Settimana Santa il timore di nuove violenze aveva spinto i commercianti a lanciare l’allarme: “Si lavora stando sempre all’erta”, avevano detto in coro.

Lo sfogo di Vito Corte ha riacceso i riflettori su una situazione che sembra cronica. “Lasciar fare e non dire niente non aiuta a migliorare, anzi conduce verso la completa negatività”, scrive ancora l’architetto. E conclude con amarezza: “Basta, chiudo tutto, mi sigillo all’invasione degli ultracorpi alieni che provengono dall’esterno e continuo a lavorare, avvilito”.