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18/07/2025 09:15:00

Al processo per tentata estorsione a due campobellesi indagato l'avvocato di parte civile

Colpo di scena nel processo che in Tribunale, a Marsala, vede imputati, per atti persecutori e tentata estorsione, due campobellesi: Giovanni e Vincenzo Gulotta, di 58 e 29 anni, padre e figlio.

 

 A seguito, infatti, di una richiesta dell’avvocato difensore, Giuseppe Ferro di Gibellina, è emerso che il legale di parte civile, l’avvocato Aniello Alfano, che assiste la parte offesa, Mohamed Alì Saied, un imprenditore tunisino che vive a Castelvetrano, è indagato di reato connesso. Davanti al giudice monocratico Francesca Maniscalchi, il colpo di scena si è registrato dopo la richiesta dell’avvocato Ferro di sapere in che qualità il collega Alfano doveva essere ascoltato come teste. E quando è saltato fuori che era indagato, il giudice lo ha invitato a nominarsi un difensore per l’udienza in cui sarà sentito come teste assistito. E cioè il prossimo 3 ottobre. E probabilmente dovrà rinunciare all’incarico di legale di parte civile. 

 

Secondo l’accusa, Mohamed Alì Saied avrebbe subito dai Gulotta insulti, angherie e pesanti minacce dopo avere comprato ad un’asta giudiziaria un terreno sul quale c’è un uliveto. “Il terreno era nostro, vai dall’avvocato e firma la rinuncia all’acquisto” gli avrebbe intimato, con un messaggio telefonico, Giovanni Gulotta. Ma lui non ha ceduto.