Onorevole Ismaele La Vardera, leader di Controcorrente, in questo momento l’ARS non vive un momento di serenità. Di scandalo in scandalo, ci sono indagini in corso e intercettazioni poco edificanti per le Istituzioni, con quale clima si vive l’aula per i deputati di opposizione?
Clima pesante, pesantissimo. Non ci sono le condizioni serene per affrontare le vere emergenze della Sicilia. Ogni giorno un nuovo articolo che riporta di come un pezzo di politica stia letteralmente perdendo la faccia. Molti credono di usare il Parlamento siciliano come se fosse “cosa loro”. Bene, noi diciamo basta a questo stillicidio richiamando una questione morale che pare non essere più una priorità, noi non ci stiamo alla regola “tanto vale tutto”.
Al di là di quelle che saranno le risultanze delle indagini, di cui si occuperanno altre aule, c’è una questione politica che va affrontata?
C’è una questione di etica e morale che viene prima delle questioni giudiziarie.
Veda, io non so se gli indagati saranno assolti, glielo auguro per carità di Dio, ma ritengo che sotto il profilo dell’etica e della morale abbiano seriamente delle colpe gigantesche. Usare la cosa pubblica per chiedere assunzioni di parenti, usare l’auto blu per andar a comprare il kebab. Insomma la misura è colma, l’Italia ci sta ridendo dietro. Noi di controcorrente riteniamo non ci siano più le condizioni e che dovremmo andare a casa e ridare la parola ai siciliani.
E’ scoppiato un altro scandalo sulla Sanità, un’altra indagine e ancora una volta la fortissima commistione tra politica e sanità. Scardinare il sistema è quasi impossibile, la maggioranza non ne prende atto. Quindi la soluzione qual è?
Lo denuncio da mesi, il reale decadimento della sanità siciliana altro non è che l’asservimento della sanità per far crescere il consenso di singoli. La vicenda della dottoressa Farinella, che mi ha consegnato audio che fanno accapponare la pelle, è solo l’ultima di una serie di scandali di cui i siciliani sono stanchi. La soluzione è facile quanto banale, la politica non può e non deve mettere bocca sulla nomina dei manager che a loro volta potrebbero favorire quel partito, la lista dei maggiormente idonei che esiste solo in Sicilia è la prova che re Schifani vuole controllare la sanità pubblica come se fosse un partito.
La manovra ter arriverà in Aula e dovrà essere affrontata, si dice niente mance ma respiro solo al welfare, al caro voli, allo sviluppo. Il governo regionale continua senza affrontare il problema ma c’è, di fatto, un grave scollamento tra palazzo del potere e cittadini. Come interverrà in Aula?
Direi finalmente hanno ascoltato le mie denunce, a riprova del fatto che una noce allora può fare scrusciu. Perché ricordo a tutti che nell’ultima finanziaria sono stato l’unico deputato ad aver rinunciato al budget di 1 milione di euro, nonostante ho sempre rivendicato che nelle precedenti finanziarie avevo dato indicazioni nobilissime. Vedasi fondi contro l’emergenza crack, per la missione Biagio Conte, e tante altre misure che ho sempre rivendicato con orgoglio. Ma quando ho scoperto che dentro il famoso maxi emendamento si nascondevano norme che finanziavano associazioni in cui figuravano parenti di deputati, ho immediatamente denunciato e ho deciso di non partecipare più per il semplice fatto che non potevo permettere di mischiare norme di buon senso, con norme al limite dell’associazione a delinquere. È bello sapere che Schifani si è svegliato e non vuole fare più “mance” seguendo La Vardera. Peccato però che dovrebbe prima chiedere scusa ai siciliani spiegando come sia stato possibile dare 300 mila euro al Trapani calcio, società in cui casualmente lavora proprio il figlio del presidente della Regione.
Lei ha già anticipato la mozione di sfiducia al governatore Schifani, ne ha parlato con i colleghi di opposizione? Ha trovato apertura?
Guardi, davanti questo scenario non potevo che chiedere di tornare alle urne, il regolamento ci offre la possibilità di sfiduciare il governo, necessitano 14 firme, che ad oggi non ho trovato. Perchè mi si imputa la colpa di non aver condiviso con l’opposizione questa mossa, quando ritengo che a parti inverse l’avrei firmata al di là di chi l’avesse presentata. Se si pensa che questo governo deve andare a casa deve andare a casa e basta. Ora sono disponibile a ritirare la mozione e a firmare un’altra presentata da altri deputati, insomma facciamo qualcosa e non giochiamo come se fossimo alle elementari a chi si deve intestare una battaglia. Ma confido nel Pd e 5stelle, sono convintissimo che la pensiamo alla stessa maniera.
Si è definito “cellula impazzita che da dentro il palazzo non si può controllare”. Chi le marcia contro tra i deputati? E’ più facile omogeneizzarsi al sistema che essere l’elemento spurio, non ha il timore di essere isolato?
Ma guardi ci sono tanti colleghi perbene con il quale ho un grande rapporto, altri che tendono al principio dell’auto conservazione. Io farò la mia strada, anche in solitudine ma sapendo che fuori dal palazzo c’è una Sicilia pronta a sostenerci. Costi quello che costi.