Da consumi mensili contenuti, inferiori ai 200 chilowattora, a picchi inspiegabili superiori ai 1.500 kWh: è l’incredibile disavventura vissuta da una residente di Trapani, che si è trovata sommersa da bollette quintuplicate, con importi superiori ai 1.000 euro. Una vicenda che ha tutto il sapore dell’incubo, ma che si è conclusa con una vittoria grazie all’intervento dello sportello +Tutela, promosso da Consumerismo No Profit.
La protagonista della vicenda, insospettita dall’impennata dei costi, si è rivolta allo sportello per segnalare l’anomalia. Il confronto con i consumi storici – in media 180-200 kWh al mese – evidenziava una sproporzione evidente. Ciononostante, il fornitore ha inizialmente scoraggiato la verifica del contatore, affermando che “non conveniva alla cliente” procedere con l’accertamento tecnico.
Ma grazie alla determinazione dell’associazione, la verifica è stata infine eseguita, portando alla luce un errore di misurazione superiore al 150% da parte del contatore. Una conferma che ha fugato ogni dubbio sulla legittimità delle bollette esorbitanti recapitate nei mesi precedenti.
“Oltre al danno economico, è inaccettabile che si tenti di dissuadere i clienti da esercitare un diritto previsto dalla normativa – ha dichiarato Giovanni Riccobono, responsabile dello sportello +Tutela di Trapani –. Questo caso dimostra quanto sia importante il supporto ai cittadini, anche contro atteggiamenti ostruzionistici che compromettono la trasparenza del servizio”.
Grazie all’intervento di +Tutela, la cittadina otterrà ora lo storno delle fatture errate e il ripristino della corretta misurazione dei consumi. L’associazione invita tutti i cittadini a monitorare attentamente le proprie bollette e a non sottovalutare eventuali incongruenze nei consumi. “Le bollette pazze si possono combattere – conclude Riccobono – ma serve informazione, determinazione e il coraggio di far valere i propri diritti”.