Sindaci e deputati regionali contro la nuova riorganizzazione della rete ospedaliera in provincia di Trapani. Da Safina ai sindaci del distretto di Alcamo si alzano le proteste per un piano che non soddisfa.
"Leggo dalla stampa che si sarebbe trovato un accordo tra le istituzioni locali e l’assessorato regionale alla Sanità sul riordino della rete ospedaliera trapanese. Mi dispiace dirlo con tanta chiarezza, ma questo non è un accordo. È, piuttosto, la certificazione dell’abbandono di un intero territorio. Dopo settimane di incontri, trattative e confronti, ci troviamo davanti a un documento che non risolve i nodi principali, ignora le vere esigenze della provincia di Trapani e lascia irrisolte questioni di importanza cruciale.”
Così il deputato regionale del Partito Democratico Dario Safina interviene con durezza sul piano di riordino sanitario presentato dalla Regione Siciliana, esprimendo forte preoccupazione per le ricadute che le recenti decisioni avranno sull’intero territorio provinciale.
“La chiusura del reparto di Ostetricia e Ginecologia a Pantelleria – prosegue Safina – è un atto gravissimo. Mi si dice che le future mamme non saranno lasciate sole, che ci sarà sempre un ginecologo reperibile. Ma come si può pensare che questo basti? Dove sono i percorsi di assistenza per le gravidanze? Chi seguirà le donne nei mesi più delicati della loro vita? Si può davvero credere che un consultorio – peraltro sottodimensionato – possa sostituire un reparto ospedaliero? È una scelta che condanna le partorienti a spostamenti difficili, quando non impossibili, e conferma che per la Regione le isole minori restano una periferia da sacrificare”.
Il parlamentare trapanese denuncia anche l’episodio legato ai posti di terapia sub-intensiva previsti nel nuovo reparto di radioterapia a Trapani: “A Trapani, abbiamo dovuto constatare che perfino i 18 posti di terapia sub-intensiva destinati al nuovo reparto di radioterapia in via di realizzazione – che troveranno attualmente spazio all’ottavo piano dell’ospedale Sant’Antonio Abate – erano stati ‘dimenticati’ per un refuso. Eppure, ci si vuole far passare questa svista per un risultato. No, correggere un errore non è un merito. È il minimo sindacale”.
Ma è sul caso di Castelvetrano che Safina esprime la sua più forte condanna: “Il punto più grave, e su cui non posso tacere, è la totale assenza di risposte sulla cancellazione del reparto di urologia oncologica a Castelvetrano. Parliamo di un presidio che la stessa Regione aveva individuato come riferimento per tutta l’area occidentale della Sicilia. E ora? Silenzio. Questo silenzio è un affronto non solo ai professionisti che vi lavorano, ma ai pazienti che vi si curano ogni giorno. Un’intera comunità che rischia di perdere un punto di eccellenza per miopia e inerzia”.
Safina contesta anche l’impianto generale del piano presentato: “Ci viene detto che si è cercato un equilibrio. Ma io vedo solo tagli, rinunce e scelte che penalizzano le aree più deboli. Ci viene detto che si è fatto un lavoro di ascolto. Ma ascoltare non basta se poi non si agisce. E soprattutto, ci viene detto che tutto questo serve a garantire una sanità più efficiente. Ma l’efficienza non si misura in tabelle, si misura nella qualità delle cure, nell’accessibilità dei servizi, nella fiducia dei cittadini”.
“Questo non è un piano sanitario. È un compromesso al ribasso. È una risposta burocratica a problemi che sono umani, urgenti, quotidiani. Non possiamo accettare che si continui a tagliare senza investire, a chiudere senza rilanciare, a promettere senza costruire. La provincia di Trapani non merita questo trattamento. Non siamo una provincia di serie B”.
Safina conclude con un appello forte alla responsabilità delle istituzioni regionali: “Perché la sanità non è una spesa da contenere: è un diritto da garantire. Sempre. A tutti”.
I Sindaci e i Presidenti dei Consigli Comunali dei Comuni del Distretto Socio-Sanitario Alcamo - Castellammare del Golfo – Calatafimi, rispettivamente Domenico Surdi, Giuseppe Fausto, Francesco Gruppuso – sindaci – e Saverio Messana, Giuseppe Ancona e Patrizia Parisi, presidenti - hanno scritto, con spirito di collaborazione istituzionale, alla commissaria straordinaria dell’ASP e al direttore amministrativo per un’equa distribuzione dei servizi sanitari sul territorio, perché l’equilibrio territoriale dei servizi è essenziale per una sanità efficace.
Al riguardo nella nota si chiede: la conferma dei posti di medicina generale assegnati ad Alcamo, senza le attuali diminuzioni di due posti che incidono sulla carenza strutturale di offerta sanitaria nella zona nord della provincia.
Si prende atto positivamente dell’attribuzione dell’unità coronarica presso il presidio alcamese che rappresenta un rafforzamento strutturale ed un riconoscimento per il territorio.
Si propone, altresì, la reintroduzione del reparto di ostetricia e ginecologia presso l’ospedale di Alcamo considerato l’elevato numero di nascite che riguarda l’intero comprensorio del distretto.
Ed infine si ribadisce l’esigenza storica, e non più rinviabile, di dotare il territorio di Alcamo di un nuovo presidio ospedaliero, moderno, funzionale e adeguato ai bisogni sanitari della popolazione. D’altronde l’ASP di Trapani ha già redatto il progetto definitivo per la realizzazione del Presidio Sanitario Polivalente nel territorio di Alcamo, sottoponendolo all’Amministrazione comunale, per l’istruttoria urbanistica conclusa con parere favorevole, già a maggio del 2024. Adesso spetta, conclude la nota, alla programmazione sanitaria regionale attribuire le necessarie ulteriori risorse economiche per finanziare completamente la struttura, completa di attrezzature volte a garantire il suo funzionamento, a beneficio dell’intera area nord della provincia di Trapan