Mala tempora currunt, dicevano i latini per indicare che le cose non andavano bene affatto. Ed è quello che sta accadendo all’ARS, dove il governo regionale nella seduta di martedì è andato sotto, per i franchi tiratori. Niente da fare per i consorzi di bonifica.
I nemici sono dentro la stessa maggioranza, tra Forza Italia e Fratelli d’Italia, se ne contano almeno 10. Finisce così, senza nemmeno iniziare, la riforma dei Consorzi, non passa l’articolo, il 3, che prevedeva la liquidazione dei 13 enti e la nascita dei 4 nuovi che avrebbero dato vita ad un nuovo sistema di erogazione. In questo modo ci sarebbe stata pure una maggiore tutela e garanzia per i lavoratori del settore, circa 1200 persone oltre ai 600 precari. La riforma cade per mano del voto segreto, richiesto dal capogruppo all’ARS del M5S, Antonio De Luca.
I conti non tornano, maggioranza ko
Le opposizioni in Aula erano presenti con 21 deputati, la maggioranza con 34, poi ci sono i 2 deputati di Sud chiama Nord. La riforma naufraga perché la maggioranza non tiene, si disperde con il voto segreto, alcuni deputati di maggioranza non hanno preso parte al voto. A votare contro i deputati di riferimento a Raffaele Lombardo, oggi Grande Sicilia, che in quella riforma hanno visto un depotenziamento dell’assessorato all’Energia, che amministrano, e quindi un rafforzamento per quello dell’Agricoltura, oggi amministrato dalla Lega.
Figuccia(Lega): chi non vuole stare in maggioranza lo dica chiaro
Il deputato regionale della Lega, Vincenzo Figuccia, dopo l’affossamento della riforma ha parlato di crisi della maggioranza: “Bisogna essere onesti e fotografare che c’è uno strappo politico vero e proprio, portato avanti da franchi tiratori privi di senso di responsabilità. Si è venuto a creare un clima difficile e se qualcuno vuole uscire dalla maggioranza e farsi protagonista di schemi diversi lo dica adesso. Serve fare chiarezza con un vertice di maggioranza, abbandonando ogni ipocrisia – prosegue -. La Lega non è disposta a tirare a campare, chiediamo lealtà nei confronti del presidente Schifani e quindi dei siciliani”.
Anche il gruppo parlamentare del Carroccio fa sentire con nota congiunta il malessere per quello che è accaduto: "È del tutto evidente che la riforma dei consorzi di bonifica si è arenata anche perchè alcuni colleghi della maggioranza mostrano contrarietà alle innovazioni. Ma vale la pena ricordare che la riforma avrebbe garantito stabilità del personale, efficienza dei servizi e riduzione di costi a carico degli agricoltori. Non è azzardato pensare che all’interno dei gruppi parlamentari di maggioranza qualcuno non abbia chiaro il programma del governo Schifani. Per questo siamo certi che il presidente della Regione troverà il modo per riunire le forze politiche per esaminare quanto è successo, che non può essere sottovalutato. Sarà anche utile tracciare la rotta per i prossimi mesi di lavoro e appurare che se c’è qualcuno che è contrario alle riforme strutturali è bene che lo manifesti in maniera chiara, assumendosi le conseguenze della scelta”.
M5S: altro fallimento di Schifani
Antonio De Luca, capogruppo ARS del M5S, ricorda che “La bocciatura della legge sui consorzi di bonifica è l'ennesimo fallimento del governo Schifani e della sua inesistente maggioranza, liquefattasi ancora una volta col voto segreto chiesto dalle opposizioni. Sarebbe stato vergognoso avallare una legge regionale che di fatto avrebbe frodato i creditori, i quali si sarebbero trovati a reclamare compensi per beni e servizi forniti per anni a soggetti completamente svuotati di ogni risorsa”.
Poi continua:“E ora non si cerchi di imputare alle opposizioni il fallimento di una legge partorita nel peggiore dei modi dopo decenni di attesa. Non si può ricattare il Parlamento sulla pelle dei lavoratori. E soprattutto, non si cerchi di far scontare a questi le enormi colpe dell'esecutivo, negandogli quella stabilizzazione che questa legge non avrebbe certamente permesso, ma che può invece essere sempre realizzata con le risorse della prossima variazione di bilancio. Per l'occasione presenteremo un emendamento che stanzi i fondi a questo scopo”.
I sindacati
I segretari di Flai Cgil, Fai Cisl e Filbi Uil hanno etichettato la maggioranza come irresponsabile: “Il governo Hanno mostrato il loro vero volto, affossando una riforma annunciata da tempo, al centro di trattative e impegno con i sindacati. L'intero Parlamento ha mostrato insensibilità per una riforma importante per il territorio, per l’agricoltura, per i lavoratori”. Per Alfio Mannino, segretario generale della Cgil "Siamo in presenza di una maggioranza di governo compatta quando c'è da distribuire prebende ma che va in frantumi quando si tratta di varare la prima riforma organica di settore, oppure quando c'è a mettere in campo un atto di programmazione”.