Dopo la bocciatura dell’articolo 3 della riforma dei Consorzi di bonifica Renato Schifani ha riunito la sua maggioranza, una conferenza di capigruppo che ha in verità cristallizzato la profonda crisi che si regista in ARS.
Meglio non forzare la mano, assumere una posizione di attesa e cercare di raffreddare le tensioni, che altrimenti rischierebbero di fare implodere ancora di più la maggioranza fragilissima. Il governatore però assicura che “La riforma è un punto qualificante del mio programma. È un intervento strategico, non più rinviabile, pensato per rafforzare un comparto chiave dell’agricoltura siciliana e garantire una gestione più efficiente del territorio. Non ci fermeremo”. Dopo lo stop arrivato dall’Ars Palazzo d’Orléans ha rassicurato sindacati e associazioni del mondo agricolo: il provvedimento sarà ripresentato alla ripresa dei lavori, subito dopo la pausa estiva.
Nel frattempo, il governo ha già inserito misure concrete nel disegno di legge di variazione di bilancio all’esame dell’Assemblea: previsto uno stanziamento di 1,8 milioni di euro per aumentare per il 2025 le giornate lavorative di 573 addetti dei Consorzi. Un impegno che ricalca quanto previsto nel testo della riforma bocciata:
“Andremo avanti – conclude Schifani - nel percorso di modernizzazione e nella tutela dei diritti dei lavoratori, mantenendo un confronto costante con le parti sociali”.
In mezzo però ci sono le variazioni di Bilancio e il rischio concreto che la manovra ter slitti a settembre un dato di fatto. Il presidente della Regione però vorrebbe entro il 6 agosto avere tutto approvato, ci sono misure a cui dare seguito.
Botta risposta Cuffaro-Miccichè.
Il segretario nazionale della DC, Totò Cuffaro, sulla bocciatura dei Consorzi di bonifica, caduti per mano di 10 franchi tiratori della maggioranza, galeotto fu il voto segreto, ha etichettato il voto come “Comportamento irresponsabile da parte di alcuni deputati di Fi, Fdi ed Mpa. Pretendere ed ottenere in commissione modifiche al testo di legge sui Consorzi di Bonifica e poi bocciare l’articolato è legato esclusivamente a ripicche e risentimenti personali. Siamo di fronte all’antipolitica, il nostro antico Parlamento sta diventando Brutto e impossibile”.
Cuffaro poi ha continuato: “Se fossi stato all’opposizione non avrei utilizzato i malumori di parte della maggioranza per ottenere un effimero risultato politico facendo però pagare un grande prezzo agli agricoltori, già in difficoltà per i problemi idrici, e ai lavoratori che si potrebbero ritrovare con ritardi nel pagamento degli stipendi, rischiando anche il posto di lavoro. I deputati di maggioranza riottosi facciano prevalere le ragioni della coalizione e dei siciliani, e le opposizioni spendano il proprio ruolo istituzionale alla ricerca del bene comune e non di irrisori e dannosi risultati”.
Non è tardata ad arrivare la replica di Miccichè, oggi Grande Sicilia: “È evidente che l’on. Cuffaro possieda un sistema sovrannaturale per scoprire chi, col voto segreto ha votato sì e chi no. L’unica certezza è che il voto di ieri riflette tensioni all’interno della maggioranza che appartengono a tutti i gruppi e che non si risolvono dividendo il campo tra “buoni” e “cattivi”, ma attraverso un’analisi seria del percorso politico fin qui compiuto e di quello che si intende intraprendere. Non c’è alcuna schizofrenia in quel voto: ci sono segnali politici chiari, che sarebbe un errore sottovalutare”.
Mentre gli esponenti regionali dell’MPA rincarano: “Cuffaro individua con sorprendente precisione gli affossatori del ddl sui Consorzi di Bonifica, nonostante il voto fosse segreto. Possiede forse un sistema in grado di rivelare ciò che nemmeno il regolamento d’Aula consente? Un Trojan istituzionale? Un dispositivo di lettura del pensiero parlamentare? Ce lo dica, lo condivida. Non faccia l’omertoso”.
I rapporti non idilliaci tra Raffaele Lombardo e Cuffaro sono noti, i dirigenti regionali di MPA rinfacciano all’ex presidente di Regione di non avere fatto abbastanza in passato per le politiche idriche in Sicilia: “ Non venga a farci lezioni di buona politica o ad accusare gli altri di antipolitica. Se ne astenga, per carità. E già che si parla di agricoltura, di acqua e di terra che muore… sia chiaro che i problemi non sono nati ieri. Forse è arrivato il momento che chi ha gestito tutto questo per anni, passi la mano”.