La consigliera comunale di Petrosino, Marcella Pellegrino, interviene con una nota pubblica per rispondere ad alcune polemiche che l’hanno coinvolta e per sollevare questioni legate alla gestione amministrativa del Comune, in particolare in merito ai servizi per le persone con disabilità e alla trasparenza sull’utilizzo dei fondi del PNRR.
«Voglio dirlo una volta per tutte: non sono mai stata indagata, né ho mai ricevuto un avviso di garanzia. Ho lavorato ogni giorno con trasparenza, cuore e coscienza pulita», afferma Pellegrino, rispondendo a quello che definisce «un continuo tentativo di gettare fango» sulla sua persona. «Siamo adulti, la gente è stanca, e il giochetto della minestra riscaldata non interessa più a nessuno», aggiunge.
Il punto centrale del suo intervento è l’appello, rimasto senza risposta, dell’associazione “Amici di Caterina”, che rappresenta persone con disabilità e le loro famiglie. Un grido d’allarme ignorato – secondo la consigliera – dal sindaco e dall’amministrazione.
«Si è preferito attaccare la mia persona piuttosto che rispondere nel merito. Invece il tema è chiaro: persone con disabilità lasciate senza assistenza, famiglie dimenticate, diritti calpestati. Questo è il modo migliore per allontanare i cittadini dalla politica».
Pellegrino critica apertamente lo stile dell’attuale gestione comunale, definendolo basato su «furbizia, chiacchiere logorroiche e palchi su cui mettersi in mostra». E rilancia: «La politica vera si fa con la verità e con la dignità. Non aumentando i compensi, ma mettendosi al servizio della comunità».
Infine, la consigliera chiama in causa direttamente il primo cittadino: «Se davvero vuole dimostrare attenzione per il paese, il Sindaco cominci a pensare a risollevarlo. A renderlo accogliente, pulito, vivibile. E soprattutto, dica con chiarezza che fine hanno fatto i fondi del PNRR tanto sbandierati in campagna elettorale».
Conclude: «Petrosino non ha bisogno solo di feste e festini, ma di servizi. E io continuerò a cercare e pretendere risposte, con rispetto ma con fermezza. Per chi non ha voce. Per chi è stato dimenticato».