È Riccardo Agliano l’imprenditore al centro dell’inchiesta della Procura di Trapani sulla maxi truffa legata al “bonus facciate”. L’operazione, condotta dalla Guardia di Finanza, ha portato all’emissione di due misure cautelari e al sequestro di beni e crediti per oltre 3,5 milioni di euro. Insieme ad Agliano, coinvolto anche un geometra considerato suo complice, Giorgio Saverino, trapanese, classe 1982: entrambi sono stati interdetti dall’esercizio delle rispettive attività professionali.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i due avrebbero dichiarato falsamente l’esecuzione di lavori di ristrutturazione edilizia mai avviati, in diversi condomìni della città di Trapani. Grazie a documentazione fittizia e all’asseverazione della congruità delle spese, sarebbero riusciti a monetizzare i crediti d’imposta previsti dalla normativa.
Le indagini sono partite dalla denuncia di un condomino che, accorgendosi che i lavori promessi non erano mai iniziati, ha segnalato la situazione alla Guardia di Finanza. Da lì, l’inchiesta ha portato alla luce un sistema articolato di frode, fatto di documenti tecnici falsi, movimenti bancari sospetti e crediti ceduti a terzi senza alcuna prestazione effettiva.
Per la prima volta in provincia di Trapani vengono applicate misure cautelari personali per truffe sui bonus edilizi. I finanzieri, coordinati dalla Procura, hanno anche sequestrato un’intera azienda, ritenuta parte del meccanismo fraudolento.
Riccardo Agliano è un volto noto in città. Già in passato è stato coinvolto in polemiche, vicende giudiziarie ed inchieste, tra cui quella relativa ai "parcheggi di San Giuliano", ad Erice, che lo ha visto denunciare la Sindaco di Erice, Daniela Toscano ed anche, il marito (poi condannato per stalking e minacce).
In questa nuova vicenda giudiziaria, la figura di Agliano emerge come centrale: secondo gli inquirenti, avrebbe gestito direttamente le pratiche false e tratto profitto personale dalla cessione indebita dei crediti d’imposta.
Le indagini proseguono. Nel frattempo, resta alta l’attenzione sulle modalità con cui vengono assegnati, certificati e incassati i bonus edilizi, strumenti nati per rilanciare l’economia e che troppo spesso diventano terreno fertile per frodi e speculazioni.