Anche l’Ordine dei Giornalisti di Sicilia prende posizione, e lo fa con toni netti. Durante l’ultima seduta del Consiglio, tenutasi a Ragusa, l’OdG regionale è intervenuto sulla preoccupante escalation di attacchi alla stampa trapanese da parte dell’imprenditore Valerio Antonini, patron delle principali squadre sportive cittadine e, da poco, leader del neonato movimento politico “Futuro”.
Nel mirino dell’Ordine finiscono in particolare alcuni passaggi del documento fondativo di “Futuro – Il Nuovo Rinascimento”, in cui si parla di “informazione distorta” e “manipolazione della realtà”. Un testo – sottolinea l’OdG – che muove accuse generiche e gravi contro la stampa locale, alludendo addirittura a comportamenti penalmente rilevanti come la diffamazione e l’estorsione, senza citare episodi concreti né fornire prove a sostegno.
Il Consiglio dell’Ordine denuncia un clima ormai ostile e delegittimante, alimentato anche attraverso i canali social dello stesso Antonini – in particolare la piattaforma X – dove, da mesi, vengono rivolte accuse, insulti e offese ai danni di testate e giornalisti del territorio, con particolare riferimento a Tp24.
“Invitiamo Antonini ad astenersi da accuse generiche e non circostanziate, che finiscono per gettare discredito sull’intera categoria”, si legge nella nota ufficiale diffusa al termine della riunione.
Il comunicato si chiude con un invito formale: se l’imprenditore ritiene di aver subito comportamenti scorretti o violazioni deontologiche, la strada non è la delegittimazione pubblica o la propaganda, ma il ricorso agli strumenti previsti, ovvero rivolgersi direttamente al Consiglio regionale o al Consiglio di disciplina dell’Ordine.
L’Ordine respinge con forza gli attacchi indiscriminati alla professionalità e alla dignità dei giornalisti trapanesi, e riafferma il principio secondo cui la critica all’operato della stampa è legittima, ma deve sempre poggiare su fatti documentabili, e non su campagne di delegittimazione.
Una presa di posizione netta, che arriva dopo mesi di silenzio istituzionale attorno a una vicenda che – come Tp24 ha denunciato fin dall’inizio – va ben oltre il conflitto tra stampa e imprenditore: tocca il diritto dei cittadini a ricevere un’informazione libera, indipendente, e non piegata agli interessi di chi possiede club sportivi, televisioni e adesso anche un partito.