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03/08/2025 06:00:00

Sanità, dopo le polemiche stop alla nuova rete ospedaliera. Tutto rinviato a dicembre

Rete ospedaliera siciliana in stand by, chiesti altri 5 mesi per poter incontrare le parti sociali, i vari rappresentanti delle Asp e dei territori. Un passo non avanti ma indietro, di rete ospedaliera si tornerà a parlare quindi a dicembre. Aspetta e spera. 


A chiedere maggiore concertazione il segretario generale  di Fp Cgil Sicilia, Gaetano Agliozzo, e Monica Genovese segretaria regionale, commentano la seconda bozza della rete ospedaliera, priva di un confronto con le parti sociali e i territori. 
 

Il sindacato  chiede di ripartire dal metodo, quello del confronto per arrivare ad una proposta di merito che tenga conto delle criticità del servizio sanitario regionale:
" È necessario  -  affermano Agliozzo e Genovese  -  ripartire dai bisogni epidemiologici della popolazione e, quindi, dalla definizione di un Piano che da anni non si è più fatto, incrociando le emergenze dei territori, in termini di mancanza di posti letto e strutture fatiscenti, con le condizioni di lavoro del Personale sanitario. Servono più medici, più infermieri, più Personale socio-sanitario, a cui garantire migliori condizioni contrattuali insieme alla sicurezza. E oggi - proseguono Agliozzo e Genovese- a 50 anni dall’ istituzione dei Consultori, chiediamo più consultori, più diritti, più prevenzione,  più cura, rivendicando l’applicazione della legge che prevede un consultorio ogni 20.000 abitanti. E nel contempo, questo Assessorato non può più bypassare il tema degli accreditamenti alle strutture della sanità privata, per i quali, secondo  Fp Cgil, deve avere come requisito obbligatorio l’applicazione dei contratti di lavoro delle Organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative.  Infine – concludono Agliozzo e Genovese -  bisogna fare chiarezza sui veri investimenti fatti all' interno della Missione 6 Salute del Pnrr. Continuare a presentare  le Case di Comunità come esempio di integrazione socio-sanitaria quando ancora materialmente non esistono è un’ ulteriore beffa ai danni dei siciliani”.

 

Anci Sicilia, la posizione 
 

Appreso dello slittamento dell’approvazione della rete ospedaliera l’Anci Sicilia ha espresso apprezzamento: “La salute è un diritto fondamentale e la programmazione sanitaria deve tener conto delle specificità dei singoli territori – sottolinea l’Ufficio di Presidenza di ANCI Sicilia –. Il possibile rinvio rappresenterebbe un’opportunità per costruire un dialogo concreto, fondato su dati, esigenze locali e modelli organizzativi condivisi”.
L’Associazione dei Comuni siciliani auspica che, proprio in questi mesi, sia possibile aprire un confronto strutturato con gli enti locali, al fine di garantire un’equa distribuzione dei servizi sanitari e un miglioramento complessivo dell’offerta ospedaliera, specie nelle aree interne e nei comuni più fragili, spesso penalizzati da tagli e carenze croniche di personale e strutture.

 

Mazara: PD e DC  contro la bozza
Il circolo del PD di Mazara denuncia un quadro  incoerente con la classificazione dell’Abele Ajello come DEA di I livello: “Il dato più grave è il declassamento della Chirurgia Generale da Unità Operativa Complessa a  Semplice, proprio mentre ad Alcamo – ospedale di base – viene istituita una Chirurgia Complessa.  Una scelta che lascia spazio a sospetti di logiche clientelari e interessi politici locali, in aperto  contrasto con le necessità cliniche e organizzative del nostro territorio. Gravissima anche la riduzione dei posti letto in Medicina Generale da 15 a 12, in un reparto che ogni  giorno ricovera pazienti “in appoggio” presso cardiologia, chirurgia e neurologia per carenza di posti.  Una dinamica che crea complessità cliniche e gestionali enormi, ulteriormente aggravate dalla  prevista perdita del reparto di Neurologia, con i posti assegnati a Castelvetrano”. 
A Mazara i dem sollevano criticità sui reparti attivi sulla  carta, ma che nella realtà: “O non esistono o sono collocati in altri ospedali. A Castelvetrano sono  attualmente presenti oncologia (10 posti letto), ematologia (6 posti letto) e ortopedia e traumatologia  (8 posti letto), tutti previsti invece per Mazara. Mai attivati presso l’Abele Ajello, ma inseriti nella  bozza, risultano: terapia intensiva, psichiatria, chirurgia vascolare, recupero e riabilitazione  funzionale, urologia, oculistica, otorinolaringoiatria. Non esiste inoltre l’UFA – Unità Farmaci  Antiblastici – necessaria in presenza di un reparto oncologico, oggi inesistente”. 


Ciò che maggiormente rimproverano è la totale assenza di visione strategica: “È noto, ad esempio, che la Gastroenterologia  dell’ASP di Trapani non riesce ad attivare i propri posti letto per mancanza di spazi al Sant’Antonio  Abate di Trapani/Erice. Mazara, che ospita una chirurgia altamente collaborativa con la struttura di  Trapani e ha attivato percorsi innovativi sulle malattie infiammatorie croniche intestinali, sarebbe il  luogo ideale per accogliere questa unità. Eppure, anche questa opportunità è stata ignorata”. Critiche vengono mosse anche all’assessora regionale alla Salute, Daniela Faraoni,  per la mancata visita degli ospedali in provincia di Trapani, dopo lo scandalo dei ritardi nelle refertazioni istologiche: “Ci saremmo aspettati che  iniziasse proprio da qui: da una provincia in sofferenza, da un personale allo stremo, da un ospedale  oggetto di continue penalizzazioni. Invece, nessuna visita, nessuna presa di posizione. Anche lei, a  oggi, è un fantasma”


Si rivolgono al partito Fratelli d’Italia, partito che guida la Regione Siciliana e che siede  anche nella giunta comunale di Mazara: “ Cosa intendono fare di fronte al declassamento della  chirurgia e alla perdita della neurologia? Cosa hanno da dire sull’assenza di oncologia, terapia  intensiva, ematologia, ortopedia e reparti previsti per legge? Perché tacciono mentre altri territori  ricevono potenziamenti evidenti? Noi denunciamo apertamente la responsabilità della politica regionale e della rappresentanza locale.  Alcuni non hanno voce, altri sono complici. E se non hanno la dignità di difendere l’ospedale della  propria città, abbiano almeno quella di dimettersi”. 
Anche la dirigenza della Democrazia Cristiana di Mazara si è riunita per analizzare la bozza della rete ospedaliera, per i rappresentanti locali ci sono una serie di  criticità che pesano notevolmente sulla gestione  ottimale del nosocomio mazarese: “Considerata l'importanza, per l'intera popolazione, del presidio sanitario chiediamo a tutte le forze politiche presenti nel territorio e a tutti i movimenti e associazioni di porre la massima  attenzione alla predetta questione onde evitare il consolidamento di decisioni pregiudizievoli. Da parte nostra c'è e ci sarà la massima allerta. L'Ospedale non ha colori politici ed è un bene  prezioso per l’intera collettività. Dobbiamo sentirci tutti coinvolti”.
Il documento porta la firma del commissario comunale DC, Vito Gancitano, della consigliera comunale Vita Ippolito, dei responsabili dipartimento Sanità Francesco Stabilino,   Cristina Grassa e  Tony Russo, del  responsabile giovanile  Silaco Giovanni.