A trentasei anni dalla tragica morte dell'agente di polizia Antonino Agostino e della moglie Ida Castelluccio, uccisi dalla mafia il 5 agosto 1989 a Villagrazia di Carini, i familiari hanno deciso di fare un passo importante per ottenere giustizia. Annunziata, Salvatore e Flora Agostino hanno infatti presentato ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, accusando lo Stato italiano di non aver adempiuto ai propri obblighi di verità e giustizia in relazione all'omicidio.
La famiglia Agostino ha ricordato il lungo sacrificio dei genitori di Antonino, Vincenzo e Augusta Schiera, che da oltre trent'anni chiedono invano giustizia per il triplice omicidio che ha stravolto le loro vite. "Quattro richieste di archiviazione, plurime opposizioni e proroghe d’indagine", si legge nella nota, "hanno portato alla mancata individuazione dei colpevoli, violando l’articolo 2 della Convenzione europea dei diritti dell’Uomo, che obbliga gli Stati a condurre indagini effettive in caso di omicidi".
La decisione di ricorrere alla Corte di Strasburgo è arrivata dopo che, recentemente, la Cassazione ha annullato la condanna all’ergastolo inflitta al boss Antonino Madonia per l'omicidio di Agostino, giudicando le motivazioni "manifestamente illogiche e contraddittorie". Inoltre, è stata dichiarata la prescrizione per l'omicidio di Ida Castelluccio. Il ricorso è stato affidato agli avvocati Vincenzo Ragazzi, Massimo Ferrante e Giovanni Romano, che hanno anche evidenziato una possibile violazione dell’articolo 6 § 1 della Convenzione, per l'omessa decisione sulla domanda di risarcimento presentata dai familiari come parti civili.
Nel ricordo di Nino Agostino, giovane poliziotto e fedele collaboratore del giudice Giovanni Falcone, e di sua moglie Ida, i familiari ribadiscono l'impegno a non lasciare che la verità venga archiviata su uno degli episodi più drammatici delle stragi mafiose.
Questa mattina la commemorazione
Questa mattina, a Villagrazia di Carini, si è svolta la cerimonia commemorativa in ricordo di Antonino Agostino, agente della polizia di Stato, e della moglie Ida Castelluccio, uccisi dalla mafia il 5 agosto del 1989. L'evento si è tenuto lungo il lungomare Cristoforo Colombo, dove le autorità e i familiari delle vittime hanno reso omaggio alla loro memoria.
Il questore di Palermo Maurizio Calvino, il prefetto Massimo Mariani e i familiari delle vittime hanno deposto una corona di alloro in segno di rispetto. Successivamente, nella cappella di San Michele Arcangelo della caserma Lungaro, si è celebrata una santa messa in suffragio, officiata da don Luigi Ciotti e dal cappellano della polizia di Stato, don Massimiliano Purpura.
Il sindaco di Carini, Giovì Monteleone, ha sottolineato l'importanza di restituire dignità a questo luogo, ricordando che la riqualificazione del lungomare include un "giardino della memoria", simbolo di una lotta concreta contro la mafia. "Restituire questo luogo alla sua bellezza è il miglior modo per ricordarli e fare antimafia reale", ha dichiarato il primo cittadino.
La tragica morte di Antonino e Ida fu il frutto di un'esecuzione mafiosa compiuta da sicari in moto. La coppia fu assassinata mentre si trovava in un momento di felicità: avevano appena comunicato ai loro familiari che aspettavano un bambino. Agostino fu il primo a essere colpito, morendo quasi immediatamente, mentre Ida, colpita intenzionalmente, spirò in ospedale.