E’ approdato a sentenza di primo grado, davanti al gup di Palermo Ivana Vassallo, il processo abbreviato a nove dei 18 presunti mafiosi e fiancheggiatori marsalesi e mazaresi coinvolti nell’operazione di Guardia di finanza e Dda del 16 dicembre 2024. Per i nove che hanno scelto l’abbreviato il giudice Vassallo ha sentenziato cinque condanne e quattro assoluzioni.
La pena più alta, 12 anni di carcere, quanti ne aveva invocati la pm della Dda Francesca Dessì, è stata per Domenico Centonze, 50 anni, allevatore, di Marsala. Nove anni e 8 mesi sono stati, invece, inflitti ad Alessandro Messina e otto anni a Pietro Burzotta, entrambi di Mazara. Burzotta è genero del defunto boss mafioso Vito Gondola. Gli altri due condannati, entrambi di Marsala, sono Pietro Centonze, classe ’50, padre di Domenico, al quale il gup ha inflitto 4 anni e mezzo per turbativa di asta giudiziaria e tentata estorsione, assolvendolo comunque dall’accusa di associazione mafiosa, e Antonino Giovanni Bilello (due anni e 8 mesi). Sono stati, invece, assolti Pietro Centonze, classe ’69, cugino di Domenico Centonze, e i mazaresi Paolo Apollo, Ignazio Di Vita e Lorenzo Buscaino. Il pm Dessì aveva invocato la condanna di tutti gli imputati. Per altri sette imputati che hanno scelto il rito ordinario il processo è iniziato martedì scorso davanti il tribunale di Marsala.
Sono Giancarlo Nicolò Angileri, Giovanni Piccione, Michele Marino, Giuseppe Prenci, Vito Ferrantello, Gaspare Tumbarello e Massimo Antonino Sfraga. Secondo gli inquirenti, Burzotta avrebbe ereditato il ruolo di comando del suocero, assumendo un ruolo di primo piano nella gestione delle attività illecite. Le indagini hanno riguardato soprattutto il controllo dei pascoli e fatto luce anche su un episodio di turbativa d'asta relativo alla vendita giudiziaria di un terreno tra Mazara e Petrosino, di proprietà della società "Orto Verde". Secondo l’accusa, presunti mafiosi e fiancheggiatori avrebbero tentato di manipolare la procedura per favorire l'aggiudicazione a soggetti vicini all'organizzazione criminale.
Lo scorso 30 settembre, il pm Dessì aveva invocato 12 anni per Domenico Centonze. Dieci anni ciascuno, invece, per Pietro Centonze, classe ’50, per Pietro Centonze, classe ’69, e per il mazarese Alessandro Messina. Queste le altre richieste del pm: 8 anni ciascuno per Pietro Burzotta, Paolo Apollo e Ignazio Di Vita, 2 anni e 8 mesi per Antonino Giovanni Bilello e 6 mesi infine per Lorenzo Buscaino. Cinque dei nove imputati sono stati difesi dall’avvocato Luigi Pipitone, uno (Pietro Centonze classe ’69) da Pasquale Massimiliano Tranchida e Raffaele Bonsignore, un altro (Di Vita) da Tommaso Di Lisi.