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05/08/2025 08:38:00

Alcamo, è allarme tubercolosi. Ricoverata anche una neonata

17,30 -   In una nota diffusa oggi, l’Asp fa il punto sulla gestione del focolaio, avviato con la notifica del primo caso lo scorso 6 giugno 2025. Si tratta di un uomo residente ad Alcamo, ricoverato presso il reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale “P. Giaccone” di Palermo, con diagnosi confermata tramite esame microscopico dell’espettorato, PCR per TBC e test Mantoux. L’uomo è stato dimesso il 12 giugno dopo l’inizio della terapia.

I numeri ufficiali

Al momento, i casi confermati di tubercolosi attiva sono quattro: due adulti e due minori, inclusa una bambina di appena undici mesi, che è stata presa in carico dalle strutture competenti. Tutti i pazienti sono in trattamento.

L’Asp ribadisce un punto fondamentale: la positività al test Mantoux o al Quantiferon non implica automaticamente la presenza della malattia, ma solo un contatto pregresso con il batterio. Solo la positività agli esami microbiologici e agli accertamenti clinico-radiologici consente di parlare di malattia attiva e potenzialmente contagiosa.

Il tracciamento dei contatti

Grazie alla collaborazione con medici di famiglia e pediatri, l’Asp ha sottoposto a screening 24 contatti stretti, riscontrando:

  • 5 positività al test Mantoux;
  • 7 positività al Quantiferon.

Tutti sono stati sottoposti a ulteriori accertamenti presso l’ospedale di Marsala.

In via precauzionale, è stato inoltre esteso il monitoraggio a soggetti che frequentano una struttura IPAB (istituto pubblico di assistenza e beneficenza) collegata a uno dei minori coinvolti. Su 31 test effettuati, 4 sono risultati positivi, ma in 2 casi si trattava di soggetti già noti per una precedente TBC.

Le richieste spontanee di test

L’Azienda segnala anche un aumento significativo di richieste volontarie da parte della cittadinanza, con 59 test prescritti su iniziativa individuale. Tra questi:

  • 6 soggetti sono risultati positivi al Quantiferon;
  • 4 sono stati già presi in carico;
  • 2 sono in corso di valutazione.

La situazione oggi

«La situazione è attualmente sotto controllo – sottolinea l’Asp – e tutti i soggetti risultati negativi saranno rivalutati secondo i tempi previsti per garantire un monitoraggio completo». L’Azienda ribadisce il ruolo decisivo della collaborazione tra medici, famiglie e istituzioni sanitarie, e garantisce la prosecuzione della sorveglianza attiva sul territorio.

Una comunicazione rassicurante, dopo giorni in cui si era parlato di 11 casi e di un focolaio preoccupante, anche alla luce del ricovero della neonata. I dati ufficiali ridimensionano la portata dell’emergenza, pur confermando la necessità di mantenere alta l’attenzione sanitaria sul territorio.

 

 

09,00 - Meno male che per l’Asp di Trapani la situazione era “circoscritta”. Intanto ad Alcamo scatta l’allerta sanitaria: sono stati confermati altri sei nuovi casi di tubercolosi, che portano a undici il totale dei contagi accertati in appena dieci giorni. Lo scrive il Giornale di Sicilia. A essere colpiti sono adulti e minori legati tra loro da vincoli familiari e scolastici. E mentre il quadro si complica, una neonata di appena nove mesi resta ricoverata in condizioni delicate all’ospedale dei Bambini "Di Cristina" di Palermo.

Tutto è cominciato lo scorso 25 luglio, con la diagnosi del primo caso: un uomo di 28 anni, che ha poi trasmesso l’infezione alla moglie e ai tre figli minori. La più piccola è proprio la bimba ricoverata. Il contagio si sarebbe propagato anche all’interno di un istituto d’accoglienza frequentato da uno dei bambini, facendo scattare i controlli a tappeto.

A quel punto, è entrata in azione l’unità operativa di Epidemiologia e Sorveglianza sanitaria delle Malattie infettive dell’Asp di Trapani, guidata dal dottor Gaspare Canzoneri, che ha avviato le attività di tracciamento per contenere la diffusione del batterio. Oltre 100 persone — tra parenti, vicini di casa e operatori del centro — sono state sottoposte a test.

I risultati hanno evidenziato un quadro ben più complesso: altri sei positivi, per un totale di 11 contagiati, tra adulti e bambini. Alcuni di loro sono già in cura con terapie farmacologiche mirate.

La tubercolosi è una malattia infettiva curabile, ma che richiede attenzione e rapidità d’intervento, soprattutto nei contesti comunitari dove il rischio di trasmissione è elevato. La diffusione tra membri della stessa famiglia e l’età molto giovane di alcune delle persone coinvolte — come la bambina di nove mesi — rendono questa catena di contagi particolarmente preoccupante.

L’Asp di Trapani, che nei giorni scorsi aveva parlato di un fenomeno sotto controllo, adesso mantiene alto il livello di sorveglianza. Ma i fatti raccontano un’altra storia: undici casi in dieci giorni, un intero nucleo familiare coinvolto, un sospetto focolaio in un istituto d’accoglienza. La situazione, dunque, è tutt’altro che circoscritta.

Nel frattempo, proseguono i controlli su altri potenziali contatti, mentre si attende l’evoluzione clinica dei casi già emersi. A cominciare proprio dalla piccola ancora ricoverata, che rappresenta il volto più fragile di una vicenda che scuote la comunità alcamese.


Tubercolosi: cosa sapere e come proteggersi

La tubercolosi è una malattia infettiva causata dal batterio Mycobacterium tuberculosis, che si trasmette per via aerea attraverso goccioline di saliva o colpi di tosse.

 Sintomi principali:

  • Tosse persistente (anche con sangue)
  • Febbre
  • Sudorazione notturna
  • Perdita di peso e stanchezza

 È contagiosa?
Sì, soprattutto se non trattata. Ma non tutti i contagiati si ammalano: chi ha un buon sistema immunitario può restare asintomatico (forma latente).

 Si cura?
Sì, con una terapia antibiotica prolungata (di almeno sei mesi). Se diagnosticata in tempo, la tubercolosi è completamente guaribile.

 Cosa fare in caso di contatto?
Chiunque sia stato a stretto contatto con un positivo deve fare test specifici (Mantoux o IGRA) e radiografia al torace. L’Asp di Trapani ha attivato la sorveglianza epidemiologica per monitorare i contatti ad Alcamo.

 Prevenzione:

  • Evitare ambienti chiusi e affollati se si ha tosse persistente
  • Coprirsi naso e bocca con il gomito in caso di starnuti o colpi di tosse
  • Seguire le indicazioni dell’Asp se si è stati segnalati come contatti stretti

 Per info o dubbi: rivolgersi al proprio medico di base o al Dipartimento di Prevenzione dell’Asp.