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06/08/2025 15:56:00

Nelle Terre del Gattopardo la XX edizione del Premio Tomasi di Lampedusa

In una calda serata d'estate, Santa Margherita di Belìce ha vissuto l’emozione di un evento che ha saputo unire storia, cultura e bellezza paesaggistica: la cerimonia di consegna della XX edizione del Premio Letterario Internazionale Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Un momento che ha visto trionfare non solo la letteratura, ma anche l’immenso legame che unisce le parole di Tomasi di Lampedusa al territorio siciliano, e il fascino senza tempo del suo capolavoro Il Gattopardo.

Quest’anno, il Premio ha premiato due autori di grande spessore: Alberto Anile e Maria Gabriella Giannice, autori del saggio “Operazione Gattopardo” (Feltrinelli), un’opera che ha il merito di ricostruire, con straordinaria intelligenza narrativa, la genesi e le difficoltà della trasposizione cinematografica del celebre romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, a cura di Luchino Visconti.

 

Il presidente della giuria, il professor Salvatore Nigro, ha definito l’opera come “brillante e innovativa”, sottolineando come il libro rinnovi e rafforzi il legame tra letteratura, cinema e memoria storica. “Un saggio che non solo ripercorre la trasposizione del romanzo in film, ma anche la sua difficile affermazione editoriale. È stato proprio Feltrinelli, allora voce fuori dal coro, a credere in Il Gattopardo, rendendolo immortale”, ha commentato Nigro.

La premiazione è avvenuta davanti a migliaia di spettatori, nel cuore della monumentale Piazza Matteotti, che, ai piedi del Palazzo Filangeri di Cutò, residenza estiva della famiglia Tomasi, continua a essere simbolo dell’immaginario e delle atmosfere evocate nel romanzo. Un contesto ideale per celebrare non solo il genio letterario di Tomasi di Lampedusa, ma anche la profonda connessione tra la Sicilia e le sue radici culturali.

 

Santa Margherita di Belìce, con i suoi scorci suggestivi e la sua atmosfera senza tempo, è la “capitale naturale” di quel mondo che Il Gattopardo ha reso immortale. Le piazze e i vicoli del paese, spesso immortalati nel romanzo e nel film, continuano ad attrarre lettori, appassionati di cinema e turisti da tutto il mondo, che si recano in pellegrinaggio alla scoperta dei luoghi evocati dalle parole di Tomasi di Lampedusa.

 

Il Premio Tomasi di Lampedusa è stato il culmine di un’estate ricca di eventi, che ha attraversato il Festival del Gattopardo, un’iniziativa del Comune di Santa Margherita di Belìce organizzata dall'Istituzione Giuseppe Tomasi di Lampedusa, presieduta dal Sindaco Gaspare Viola. L’edizione di quest’anno ha visto una serie di incontri che hanno esplorato la letteratura, l’enogastronomia, il paesaggio, e l’arte del racconto. Tra i momenti più significativi, i laboratori di “L’Officina del Racconto” per i giovani narratori, che hanno incoraggiato una nuova generazione a dare voce alle proprie storie.

 

Anche quest’anno, Donnafugata ha scelto di affiancare il Premio Tomasi di Lampedusa, ribadendo il proprio impegno nella promozione di una cultura che celebra le radici e costruisce ponti tra diversi linguaggi e forme d’arte. José Rallo, ambasciatrice di Donnafugata, ha consegnato un dono speciale agli autori premiati, simbolo di una continuità culturale che unisce la tradizione vinicola siciliana alla grande tradizione letteraria dell'isola.

Con il sostegno al Premio Tomasi di Lampedusa, Donnafugata continua a svolgere un ruolo di ambasciatrice culturale della Sicilia, credendo fermamente che il vino, come la parola scritta, la musica, l’arte e il cinema, faccia parte di un racconto collettivo: quello di una terra che si vuole raccontare al mondo con autenticità, bellezza e consapevolezza del futuro.

 

In un’epoca che guarda spesso al futuro, eventi come il Premio Tomasi di Lampedusa ci ricordano che la memoria, la cultura e il legame con il territorio sono la base su cui costruire ogni storia. E quale luogo migliore di Santa Margherita di Belìce, per fare di questo legame una celebrazione che attraversa generazioni e confini.