Un primo passo concreto per affrontare il disastroso stato della viabilità secondaria in Sicilia. Con un finanziamento iniziale di 32,2 milioni di euro, la Regione Siciliana avvia 15 interventi strategici di manutenzione straordinaria delle strade provinciali, grazie all’Accordo istituzionale firmato tra l’assessore regionale alle Infrastrutture, Alessandro Aricò, e i presidenti delle Città metropolitane e dei Liberi Consorzi comunali.
L’intesa è un’estensione dell’Accordo siglato il 24 maggio 2024 fra la premier Giorgia Meloni e il presidente della Regione Renato Schifani sui Fondi FSC, e rappresenta – nelle parole del presidente di Ance Sicilia, Salvo Russo – «un nuovo modello operativo sinergico che garantirà efficacia e rapidità della spesa».
Il nuovo modello di governance
Lo schema prevede che:
- l’Assessorato alle Infrastrutture funga da centro di responsabilità;
- il Dipartimento regionale tecnico svolga il ruolo di stazione appaltante;
- le ex Province (Liberi Consorzi) siano i soggetti attuatori.
In pratica, la Regione mette a disposizione il proprio personale tecnico per aiutare gli enti intermedi, spesso in carenza di organico, a redigere e trasmettere in tempi rapidi i progetti per ottenere gli affidamenti. L’obiettivo? Avviare i cantieri entro la fine del 2025 e concluderli entro il 2026.
Gli interventi in programma
Ecco come saranno distribuiti i 32,2 milioni:
- Trapani (Libero Consorzio): 3 interventi per un totale di 7,6 milioni di euro
- Palermo (Città Metropolitana): 1 intervento – 2,5 milioni
- Catania (Città Metropolitana): 1 intervento – 600 mila euro
- Agrigento: 1 intervento – 4,6 milioni
- Caltanissetta: 4 interventi – 6,4 milioni
- Enna: 1 intervento – 3,7 milioni
- Ragusa: 3 interventi – 5 milioni
- Siracusa: 1 intervento – 1,6 milioni
I dettagli puntuali dei progetti – con l’elenco delle strade interessate – saranno forniti nelle prossime settimane dal Dipartimento tecnico regionale.
Un'inversione di rotta dopo anni di abbandono
Dal 2014 ad oggi, Ance Sicilia ha più volte denunciato l’abbandono della viabilità secondaria. Oltre il 50% delle strade provinciali in Sicilia è oggi impercorribile, con frane, dissesti e pericoli diffusi che ostacolano la mobilità dei cittadini e mettono a rischio il soccorso e il trasporto di merci.
«Con questo nuovo Accordo – conclude Russo – si supera la logica dei due livelli di governo e si costruisce un fronte unico di responsabilità e azione. È una risposta concreta per i territori isolati e dimenticati, che attendono da anni interventi seri sulla rete viaria».
Il monitoraggio dell’attuazione sarà ora la vera sfida: i cittadini siciliani, soprattutto nelle aree interne e rurali, attendono che alle promesse seguano cantieri, lavori e strade sicure.