Cosa racconta il nuovo intergruppo che si è costituito a Mazara del Vallo? Molto di più di quello che vorrebbero comunicare, guarda caso e ovviamente sempre questioni nobilissime a servizio della collettività. E la collettività fa finta di crederci. Non sono le intenzioni che vengono meno ma come sono poste in essere, ed è l’ennesima manovra di un sindaco, pure presidente del Libero Consorzio di Trapani, che cerca di diventare soggetto politico e di rafforzare la sua figura, attraverso i gruppi. Strategie che mettono insieme tutto e il suo contrario. Operazioni che non sempre poi diventano successi ma boomerang, nel frattempo non si diventa appetibili( questione di affidabilità) per i partiti grossi, mentre via libera per quelli al 2%.
Chi sono
E’ stato ufficializzato e ne fanno parte Paola Caltagirone, Valentina Grillo, Germana Abbagnato (Azione), Francesco Di Liberti ( che è pure presidente del Consiglio comunale, tesserato e dirigente di Italia Viva) e poi ci sono i componenti di Partecipazione Politica: Arianna D’Alfio (pure lei di Italia Viva), Pietro Ferro e Paola Galuffo.
Cosa dicono
L’obiettivo, hanno scritto, è quello di “Generare una nuova leadership per la politica mazarese partendo dalle persone: con questo obiettivo i gruppi Partecipazione Politica e Salvatore Quinci Sindaco hanno deciso di costituire un intergruppo consiliare. Una novità che continui il percorso tracciato dal Sindaco Quinci come Sindaco di Mazara e Presidente del LCC di Trapani per proporre buon governo, interesse al bene collettivo e competenze amministrative a vantaggio del territorio, delle sue potenzialità, delle proprie risorse. L'intergruppo è una federazione costituita da consiglieri che condividono una comune sensibilità politica e una progettualità legata all’azione amministrativa, certi che il “modello Mazara” e i semi piantati in questi anni continueranno a dare buoni frutti non solo in città ma su un territorio più ampio”.
Ma andiamo oltre, continuano: “L’impegno, il buon senso, la politica intesa come servizio alla città, sono valori imprescindibili del nostro agire, per questo sentiamo il dovere morale di far sentire la nostra presenza nei luoghi delle istituzioni, di continuare ad essere vicini alla gente e ai loro bisogni, di raccogliere le istanze dei territori, di dare voce a chi non ne ha, soprattutto sui temi che più ci stanno a cuore: la sanità, la mobilità sostenibile e la pianificazione territoriale, l’acqua e altri beni comuni, la coesione sociale e il welfare, i servizi, la cultura, la difesa del lavoro, l’attenzione ai giovani, i diritti, l’integrazione e la convivenza tra le diverse culture che popolano la nostra bellissima e multietnica città”.
Ovviamente sono orientati non solo al bene collettivo ma, guarda caso, ad “affrontare una nuova stagione di cambiamento, nel solco di una sensibilità e di un’idealità condivisa e non come forma di riassetto e di riorganizzazione del potere e di vecchie logiche politiche che è il momento di superare con coraggio”.
Come dire, il potere fa schifo se lo maneggiano altri, se lo facciamo noi è una legittima scelta. E i cittadini continuano a crederci.
Quinci, alla ricerca di un equilibrio politico
Il sindaco di Mazara è diventato sindaco perché Fratelli d’Italia ha sposato la sua candidatura altrimenti oggi si sarebbe raccontata un’altra storia. E’ diventato presidente del Libero Consorzio, con elezioni di secondo livello, perché il campo progressista non aveva un nome da spendere e quindi hanno scelto lui, cha ha presentato una lista con candidati PD e M5S e con qualche consigliere comunale di Mazara, che ora sposa la maggioranza dopo averla osteggiata.
Quinci dialogava con Fratelli d’Italia, poi con Forza Italia, viene eletto a presidente provinciale per i traditori azzurri e qualcuno pure dentro i meloniani. Oggi vorrebbe essere soggetto politico( non si dimentichi che aveva aderito ad Azione), tanto da voler contrastare Mimmo Turano (che però i voti ce li ha personali e non quelli portati da altri) ma viene comunque visto con diffidenza. Lo hanno osservato. Governa con tutti, destra, sinistra. Spaccia la base valoriale per interesse collettivo ma di fatto ha creato, o ci prova, un sistema di potere che gli consentirebbe di andare avanti. Con lui infatti non c’è solo l’intergruppo di Mazara ma anche Francesco Foggia, Pietro Marino e qualche esule della DC. Quinci mette insieme, con la complicità di tutti, un sistema che vuole fare l’assalto a delle postazioni.
Non è un metodo quello di Quinci ( e per fortuna) ma è la negazione di una politica fatta per ideali e valori. Non parte dalle persone, come vorrebbero far credere, ma dal sistema che quelle persone rappresentano mettendo insieme i loro voti. Ma la politica, fuori dai confini comunali, è ben altra cosa.