Un’aula consiliare sempre più in affanno, ostaggio di un Presidente incapace di gestire i lavori e di una maggioranza che perde colpi. È questo lo scenario che si è consumato al Consiglio comunale di Erice, in una seduta segnata dall’ennesimo inciampo politico per l’amministrazione guidata da Daniela Toscano.
Dopo tre ore di discussione, è naufragata la proposta di aumento della tariffa della funivia firmata dal consigliere Pietro Vultaggio. Il rincaro avrebbe dovuto finanziare, secondo il proponente, l’acquisto di un minibus elettrico per collegare i principali siti storici e culturali del borgo medievale all’impianto di risalita. Ma per realizzare il progetto sarebbe stato necessario modificare lo statuto di FuniErice, la società che gestisce l’impianto, consentendole di operare anche il trasporto su gomma.
La spallata dell’opposizione
Il colpo di scena è arrivato pochi istanti prima del voto: Vultaggio ha ritirato l’atto, constatando che la maggioranza non aveva i numeri per approvarlo e che l’opposizione si mostrava compatta e intransigente.
«Ci siamo opposti – hanno spiegato i consiglieri di minoranza Assunta Aiello, Michele Cavarretta, Vincenzo Favara, Vincenzo Maltese, Simona Mannina e Alberto Pollari – perché la proposta era priva di un piano economico e del bilancio 2024 della FuniErice. Abbiamo chiesto su quali calcoli si basasse l’aumento di 4 euro, evidenziando che dall’ultimo rincaro le vendite dei biglietti sono diminuite. Un provvedimento campato in aria, in contraddizione con la stessa retorica dell’amministrazione, che dice di voler incentivare il trasporto pubblico per ridurre l’inquinamento. Ma come si incentiva? Facendo pagare di più?».
Il nodo della sostenibilità (a pagamento)
Per l’opposizione, il rincaro sarebbe servito solo a «mascherare i debiti della FuniErice, incapace di pianificare le manutenzioni obbligatorie dell’impianto», senza migliorare i servizi per cittadini e turisti. A pesare, inoltre, c’è anche l’annunciato aumento delle tariffe del parcheggio a valle, che secondo i critici «costringerà i cittadini a rinunciare all’auto senza offrire alternative di trasporto realmente efficienti».
«Questa amministrazione – accusano i consiglieri – sembra aver trovato ogni strada per mettere mano nei portafogli degli ericini, in nome di una trasformazione che avvantaggia solo una ristretta élite».
Dimissioni e nuovi ingressi
Il ritiro dell’atto è stato seguito dalle dimissioni di Pietro Vultaggio dal Consiglio comunale. L’ex consigliere, che si dedicherà a tempo pieno al ruolo di portavoce del sindaco di Trapani Giacomo Tranchida, sarà sostituito da Marcello Virzì, non eletto della lista Insieme per Erice.
Durante la seduta ha prestato giuramento anche il nuovo consigliere Sabina Bonfiglio (ex lista civica della sindaca Toscano, oggi nel Pd), subentrata all’assessore Milana.
Intanto, sul fronte politico, si parla di un possibile passaggio del consigliere Pietro Spina dalla minoranza alla maggioranza, mossa che – se confermata – potrebbe ridisegnare gli equilibri in aula dopo settimane di tensioni e sconfitte numeriche per la giunta Toscano.