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12/08/2025 11:55:00

Trapani, evasione lampo dal carcere: fuggitivo catturato in mezz'ora

Una fuga durata poco più di trenta minuti, quella di un detenuto nordafricano di circa trent’anni, ristretto da tre mesi nel reparto Mediterraneo della Casa circondariale di Trapani. Erano da poco passate le 9 quando, durante l’immissione ai passeggi, il giovane ha individuato un punto debole del muro di cinta e, con agilità, lo ha scavalcato. Una manovra rapida, notata però da un agente di polizia penitenziario della sorveglianza che ha immediatamente dato l’allarme. 

È scattato subito il protocollo di sicurezza: chiusura delle celle, mobilitazione del personale in servizio e richiamo anche di agenti in ferie. Nonostante la cronica carenza di organico - costantemente denunciato dal sindacato Consipe - e il periodo estivo, la Polizia penitenziaria si è riversata all’esterno dell’istituto, battendo a tappeto la zona circostante. 

La fuga si è conclusa poco dopo, anche grazie alla collaborazione di Cabinieri e  polizia. Il fuggitivo è stato trovato in una villetta di San Cusumano, dove il detenuto è stato individuato e bloccato dai Baschi Azzurri, riportato in carcere e rimesso a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Un intervento rapido e coordinato, frutto della prontezza e della dedizione del personale guidato dal comandante facente funzione, la dottoressa Giulia Petralia. Un’operazione che, pur lasciando aperti gli interrogativi sulle falle strutturali già emerse in passato, ha evitato che la fuga si trasformasse in un caso ben più complesso.

Nel luglio 2024, infatti,  un detenuto di origine egiziana riuscì ad evadere dalla casa circondariale di Trapani approfittando della grave carenza di personale. Scavalcò la recinzione durante l’ora d’aria, proprio nello stesso punto in cui è avvenuta questa evasione, probabilmente diretto a nascondersi nei pressi dei cortili. Fortunatamente, fu subito ripreso a poche centinaia di metri di distanza grazie all’intervento tempestivo della Polizia Penitenziaria, che si era mobilitata anche con unità libere dal servizio

Questo precedente evidenzia una falla strutturale nello stesso punto del muro di cinta, lo stesso sfruttato dal detenuto nordafricano durante l’evasione lampo di stamattina.

"La Confederazione Sindacati Penitenziari (CON.SI.PE), tramite il suo presidente Mimmo Nicotra, esprime profondo apprezzamento per la pronta e veloce reazione del personale di Polizia Penitenziaria del carcere "Pietro Cerulli" di Trapani, che ha permesso l'immediata cattura del detenuto evaso. L'episodio, seppur risolto positivamente, evidenzia ancora una volta le gravi e persistenti criticità che affliggono il sistema penitenziario, con particolare riferimento alla carenza di organico e alle condizioni fatiscenti delle strutture.
Come da noi denunciato da tempo, l'inadeguatezza degli organici della Polizia Penitenziaria e la necessità di interventi strutturali per innalzare i livelli di sicurezza sono problematiche non più rimandabili. La situazione è stata aggravata dai recenti provvedimenti della Procura, che hanno portato all'allontanamento dall'istituto di circa 50 unità di poliziotti penitenziari in servizio a Trapani, riducendo ulteriormente un organico già insufficiente.
È inaccettabile che il personale in servizio debba operare in condizioni così precarie, mettendo a rischio la propria incolumità e la sicurezza pubblica. La CON.SI.PE chiede un intervento urgente del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria (DAP) per affrontare la grave situazione di carenza di personale, integrando immediatamente le unità mancanti e rivedendo la pianta organica del carcere "Pietro Cerulli" di Trapani.
La sicurezza non può essere compromessa. La CON.SI.PE sostiene e parteciperà attivamente alle iniziative di protesta, come il grande corteo previsto per la seconda decade di settembre, per chiedere che l'Amministrazione Penitenziaria intervenga concretamente e ponga fine a una situazione insostenibile.
Mimmo Nicotra
Presidente CON.SI.PE"