La querelle tra il Comune di Trapani e la Trapani Shark di Valerio Antonini continua a dominare il dibattito cittadino. Dopo settimane di botta e risposta, accuse reciproche e tavoli tecnici, arriva ora una proposta concreta dal deputato regionale del Pd, Dario Safina, che interviene “da avvocato e amministratore della cosa pubblica” per cercare una soluzione.
“Partiamo dal presupposto che la vecchia convenzione non è più valida – afferma Safina – era stata stipulata con una società dilettantistica, oggi trasformata in Srl. Serve dunque una nuova convenzione, che tenga conto delle somme investite dalla società per l’ammodernamento del palazzetto e del valore di mercato del canone di affitto, determinato dal Comune. Il canone dovuto andrebbe scalato dalle spese anticipate dalla Trapani Shark, come già previsto in origine”.
Secondo Safina, non sarebbe necessario passare per gare o bandi: “In Italia esistono già casi analoghi, da Palermo a Milano, fino alla Dacia Arena di Udine. Così si tutelerebbe l’investimento della squadra e l’interesse del Comune a valorizzare un bene pubblico, nel pieno rispetto delle norme. Una soluzione semplice, legittima e nell’interesse di tutti”.
La proposta arriva in un momento cruciale. Dopo l’ultimo tavolo tecnico al Comune, che si è chiuso senza un accordo, la situazione si è fatta incandescente. Antonini ha annunciato azioni legali e non ha escluso il trasferimento della squadra in un altro impianto, mentre il sindaco Giacomo Tranchida ha ribadito che “le regole vanno rispettate” e che “il diritto di cittadinanza sportiva dei colori granata al Pala Daidone non è in discussione”.
Intanto, la vicenda approda anche in Prefettura. Il prefetto di Trapani, Filippina Lupo, ha convocato per il 21 agosto un incontro alla presenza del sindaco, di Antonini e dei vertici delle forze dell’ordine, per “chiedere lumi” e valutare anche i profili legati alla sicurezza e all’ordine pubblico.
Il prossimo appuntamento tecnico al Comune è fissato per il 19 agosto, ma la vera domanda è se la soluzione indicata da Safina troverà ascolto e consenso da entrambe le parti, ponendo fine a una disputa che da sportiva è diventata, giorno dopo giorno, anche politica.