La CNA di Trapani torna a chiedere interventi urgenti per completare le opere di urbanizzazione nelle strade laterali della zona artigianale di Contrada Sasi, ad Alcamo, un’area che attende da anni le infrastrutture necessarie per ospitare nuove attività produttive. A farsi portavoce della richiesta è Giovanni Marchese, vice presidente CNA Trapani con delega alle infrastrutture, che sottolinea come la mancanza di viabilità interna stia frenando insediamenti e sviluppo economico.
Nel secondo stralcio del progetto è prevista anche la realizzazione di un centro servizi per le imprese, “struttura essenziale – spiega Marchese – per supporto operativo e logistico, aumentando l’attrattività dell’area”. La CNA indica anche una possibile copertura economica, puntando ai 300 milioni di euro a viabilità e infrastrutture nelle ZES del Mezzogiorno.
“L’intervento, già segnalato più volte e tuttora non avviato- dichiara Giovanni Marchese- è considerato urgente e strategico per consentire l’insediamento nei lotti produttivi ancora disponibili. La mancanza di infrastrutture, infatti, sta rallentando lo sviluppo dell’area e limitando concrete opportunità di crescita economica e occupazionale”.
Il Vice Presidente di CNA- profondo conoscitore del territorio e imprenditore lungimirante- evidenzia inoltre che nel secondo stralcio del progetto di contrada Sasi è prevista anche la realizzazione di un centro servizi dedicato alle imprese, “struttura essenziale per offrire supporto operativo, logistico e amministrativo alle attività insediate, aumentando così funzionalità e attrattività dell’area”.
A tal proposito- rivolgendosi in particolare al neo Assessore allo sviluppo economico del Comune di Alcamo, Valeria Pipitone- indica anche un’opportunità di finanziamento del progetto: l’attenzione, in particolare, è sull’articolo 33 del Decreto Coesione, che stanzia 300 milioni di euro per il miglioramento della viabilità e delle infrastrutture nelle aree industriali delle Zone Economiche Speciali (ZES) del Mezzogiorno. Tali risorse, provenienti dal Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC) 2021–2027, sono destinate a favorire lo sviluppo dei servizi pubblici e a migliorarne la qualità, rendendo le aree produttive più competitive e attrattive.
“Riteniamo che sarebbe un’occasione mancata- conclude Marchese- non cogliere questa opportunità di finanziamento, che potrebbe finalmente risolvere una criticità strutturale e dare slancio al tessuto produttivo locale”.