Sono diventati virali, in piena estate, due video che riguardano il consigliere regionale campano di Azione, Pasquale Di Fenza, e il sindaco di Reggio Calabria del PD, Giuseppe Falcomatà.
Il primo si è cimentato, nel suo ufficio al Consiglio regionale, con gli influencer Rita De Crescenzo — protagonista di un’invasione incivile di turisti a Roccaraso, località montana abruzzese — e Angelo Napolitano, alias “Napolitano Store”, in una scena trash con lo sventolio del tricolore e l’inno di Mameli.
Di Fenza, eletto cinque anni fa con la lista Liberal-Democratici-Moderati e 2.116 preferenze, è stato espulso dal partito da Carlo Calenda, che non aveva partecipato a quella competizione elettorale. La tiktoker De Crescenzo nutre l’ambizione di entrare in politica: stringe mani, entra persino nelle sedi istituzionali, con l’obiettivo di concretizzare il suo progetto, che ha come punto centrale la reintroduzione e l’aumento del reddito di cittadinanza.
Napolitano ha aggiunto: «Dovete decidere voi — i cittadini — chi tra noi due dovrà fare il sindaco e chi l’assessore regionale al Turismo». Ad aprile, la De Crescenzo aveva partecipato alla manifestazione indetta dal M5S a Roma contro il riarmo europeo, aprendo all’ipotesi di una sua candidatura, forse proprio con i pentastellati.
Il secondo episodio riguarda il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, che ha portato in Consiglio comunale un assurdo trend social: «Cari colleghi, assistiamo a un’ulteriore evoluzione della politica cittadina. Siamo di fronte alla politica dello Skibidi Boppy. Non so se conoscete questa terminologia. Con l’intelligenza artificiale, assistiamo a video in cui anziani o giovanissimi dicono delle cose e poi corrono verso l’infinito e Skibidi Boppy, perché non riescono a completare il discorso.
L’amministrazione comunale non riesce a… e Skibidi Boppy. C’è la spazzatura perché l’amministrazione… e Skibidi Boppy. L’estate non va bene perché non c’è programmazione… e Skibidi Boppy. Siamo di fronte a questo. È una battuta, ma non troppo. Una minoranza dovrebbe approfondire, entrare nel merito. E invece scappa, senza proposte e soluzioni. Noi restiamo e diamo risposte».
Il sindaco, pur stanco di questo tipo di opposizione, ha rinunciato — ancora una volta — a ribadire in dettaglio il suo operato e la sua visione di città. Un’idea di amministrazione volta a migliorare la vita dei cittadini e a fornire risposte concrete alle loro istanze, ben prima che alle minoranze capaci solo di lamentarsi.
Perché la politica non può abdicare.
Vittorio Alfieri