×
 
 
19/08/2025 11:04:00

Un anno fa il naufragio del Bayesian

È passato un anno dal naufragio del Bayesian, lo yacht di lusso affondato nella notte tra il 18 e il 19 agosto 2024 al largo di Porticello, nel Palermitano. Una tragedia che ha scosso l’opinione pubblica internazionale, con sette vittime e molti interrogativi ancora aperti. Le immagini dello yacht capovolto, i soccorsi nella tempesta, la paura dei superstiti: tutto è avvenuto in appena 16 minuti. Una manciata di istanti che hanno trasformato una vacanza esclusiva in un disastro.

 

Le vittime

Sette le persone che hanno perso la vita: il magnate britannico Mike Lynch, sua figlia diciottenne Hannah, il presidente di Morgan Stanley International Jonathan Bloomer con la moglie Judith, l’avvocato Chris Morvillo e la consorte Nada, e infine il cuoco di bordo, Recaldo Thomas, il primo ad essere ritrovato. A sopravvivere, tra gli altri, anche Angela Bacares, moglie di Lynch e madre di Hannah, che è viva solo perché si è svegliata poco prima del disastro.

«Non pensavo fosse così grave. Non ho svegliato gli altri. Poi qualcosa di catastrofico ha fatto ribaltare la barca. È stato tutto molto improvviso», ha raccontato agli investigatori.

 

Le indagini

Sul naufragio indaga la Procura di Termini Imerese, che ha iscritto tre membri dell’equipaggio nel registro degli indagati per naufragio e omicidio plurimo colposo: il comandante James Cutfield, l’ufficiale di macchina Timothy Parker Eaton e il marinaio Matthew Griffiths.

Secondo l'accusa, il comandante non avrebbe adottato per tempo le misure di sicurezza né avvertito i passeggeri del pericolo imminente. Griffiths, di guardia quella notte, non si sarebbe accorto del peggioramento del meteo, mentre Eaton non si sarebbe reso conto che l’imbarcazione stava già imbarcando acqua.

In base alle indagini, il Bayesian ha iniziato a inclinarsi alle 3:57. Alle 4:01 ogni luce si è spenta, tranne quella di emergenza. Alle 4:05 l’imbarcazione si è capovolta e affondata di poppa. Il segnale di emergenza è stato captato un minuto dopo dalla Guardia Costiera.

 

La tempesta e i dubbi

Il Marine Accident Investigation Branch (MAIB) britannico ha ricostruito la dinamica della tragedia, sottolineando come venti sopra i 63 nodi fossero sufficienti a far ribaltare lo yacht. Il report ha anche evidenziato presunte vulnerabilità dello scafo sconosciute sia al proprietario che all’equipaggio. Tra queste, la possibilità che la stabilità fosse già compromessa prima dell'arrivo della tempesta.

C'è poi il nodo della rotta. Secondo quanto riferito da un agente marittimo alla Guardia Costiera, il comandante avrebbe rifiutato di ormeggiarsi nella più sicura banchina di Marina di Villa Igiea, a Palermo, preferendo dirigersi verso Porticello. Una scelta ritenuta azzardata, che potrebbe aver influito sull’esito tragico della navigazione.

 

I risarcimenti

La vicenda ha aperto anche un fronte economico. I risarcimenti richiesti dalle famiglie delle vittime potrebbero superare i 400 milioni di euro.

A dodici mesi dalla tragedia, resta il dolore per una notte maledetta e tante domande ancora senza risposta. Le indagini sono ancora in corso. E la verità, per ora, resta sotto il mare.