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26/08/2025 06:00:00

"Ecco perchè la libertà di stampa è 'sotto tiro'". Oggi l'appuntamento a Marsala

Oggi a Marsala la presentazione del libro di Valerio Vartolo, avvocato che da anni difende giornalisti e testate sotto attacco giudiziario. Alle ore 18:30, la Società Canottieri di Marsala ospiterà la presentazione del libro “Sotto tiro. La libertà di stampa sul banco degli imputati” (Zolfo Editore), scritto dall’avvocato Valerio Vartolo con la prefazione del giornalista Gery Palazzotto (

 

Dentro le aule dei tribunali

Sotto tiro non è un saggio accademico né un manuale di diritto, ma un libro che accompagna il lettore nei luoghi in cui la libertà di stampa, la libertà di essere informati, di essere cittadini consapevoli, viene messa in discussione: le aule dei tribunali. Qui, come spiega Vartolo, si comprende l’inferno burocratico, giudiziario e spesso politico con cui i giornalisti devono fare i conti per poter svolgere il proprio mestiere.
Il risultato è un racconto che si muove tra casi concreti e riflessioni più ampie, mostrando quanto fragile sia il diritto di cronaca in Italia e quanto spesso esso venga trasformato in un percorso a ostacoli.

 

Libertà di stampa, senza retorica

Uno dei meriti maggiori del libro è quello di affrontare la questione della libertà di stampa in chiave laica e non militante. Non è una crociata a favore dei giornalisti “sempre e comunque”. Vartolo non risparmia critiche a pratiche diffuse nella professione: l’appiattimento sulle posizioni delle procure, le inchieste condotte con superficialità e senza verifiche adeguate, le campagne mediatiche trasformate in veri e propri attacchi personali, più che in indagini giornalistiche.
La libertà di stampa, suggerisce il libro, non è un valore da difendere a prescindere, ma un bene che va esercitato con responsabilità, rigore e onestà intellettuale.

 

 

 

 

 

L'Italia e il cappio delle querele

L’Italia continua a occupare posizioni molto basse nelle classifiche internazionali sulla libertà di stampa. Non si tratta soltanto di un problema culturale o politico: a stringere il nodo scorsoio intorno al collo dei giornalisti sono soprattutto le querele temerarie e le citazioni civili milionarie, strumenti legali che spesso diventano veri e propri mezzi di intimidazione. Il fenomeno colpisce con maggiore durezza i giornalisti locali e le piccole testate, che non dispongono delle risorse economiche per affrontare lunghi e costosi processi. È in questo terreno fragile che si consuma gran parte della battaglia per il diritto dei cittadini a essere informati.

 

Penso che Sotto Tiro possa essere un racconto onesto delle difficoltà in cui versano i giornalisti oggi in Italia, alle prese con un sistema giudiziario che non funziona. Penso anche non sarebbe stato giusto però non affrontare il tema della responsabilità della stessa Stampa, che se vuole essere un vero e proprio Potere, deve rispettare canoni di profondo rigore, cosa che non sempre avviene”, spiega l’autore Valerio Vartolo.

 

 

Ieri a Gaza cinque giornalisti sono morti per la libertà di stampa

 

E visto che oggi pomeriggio a Marsala si parlerà di giornalismo e libertà di stampa, non possiamo non ricordare quanto accaduto ieri a Gaza con un nuovo attacco dell’esercito israeliano che ha colpito l’ospedale Nasser di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Il raid, condotto con un drone kamikaze, ha provocato almeno venti morti e decine di feriti. Tra le vittime ci sono anche cinque giornalisti: Hossam al-Masri, cameraman della Reuters; Moaz Abu Taha, fotoreporter di Al Jazeera; Mohammed Salama; Mariam Abu Daqa, collaboratrice di Independent Arabic e Associated Press; e Ahmed Abu Aziz, deceduto per le gravi ferite riportate. Secondo fonti locali, il drone ha colpito i piani superiori e il tetto della struttura, dove alcuni reporter si erano rifugiati per documentare quanto stava accadendo.

La morte di questi giornalisti aggiunge un’ulteriore ferita a un conflitto che non risparmia nessuno, nemmeno coloro che hanno scelto di rischiare la vita per raccontare la verità. Ogni taccuino insanguinato, ogni videocamera distrutta, è un colpo inferto non solo alla libertà di stampa ma al diritto universale dei cittadini a essere informati. La loro fine ci ricorda che la prima linea della guerra non è fatta solo di soldati, ma anche di chi con coraggio e ostinazione porta luce laddove altri vorrebbero ci fosse solo silenzio. I nomi di Hossam, Moaz, Mohammed, Mariam e Ahmed non sono soltanto vittime di un raid: sono simboli di una battaglia più grande, quella per la sopravvivenza della verità in mezzo al buio della guerra. 

 

 

 

 

 

 

Chi è Valerio Vartolo

Avvocato penalista, specializzato in Diritto penale dell’informazione, Vartolo difende giornalisti, freelance ed editori nei procedimenti civili e penali legati all’esercizio della professione. Ha collaborato con la rivista La Tribuna e ha rappresentato l’Associazione della Stampa e l’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna nel maxiprocesso “Aemilia”.
Molti dei casi da lui seguiti hanno avuto risalto nazionale, toccando i nodi più delicati: diritto di cronaca, critica e satira, fino alla tutela delle fonti confidenziali.

 

Con il suo stile diretto, a tratti ironico, Sotto tiro mostra quanto sia indispensabile parlare oggi di libertà di stampa in Italia, senza scorciatoie né indulgenze corporative. Perché solo riconoscendo le difficoltà e i limiti interni alla professione, accanto agli attacchi esterni, è possibile immaginare un giornalismo davvero libero e credibile.