Guerra dell’acqua fra Trapani e Misiliscemi. Ciminnisi (M5S): «Fallimento istituzionale»
La guerra dell’acqua tra Trapani e Misiliscemi approda in IV Commissione all’ARS. A chiederne la convocazione è la deputata trapanese del Movimento 5 Stelle, Cristina Ciminnisi, che accusa apertamente istituzioni locali e Regione Siciliana di un “fallimento complessivo” nella gestione della crisi idrica.
«Assistiamo da settimane – afferma Ciminnisi – a uno spettacolo indegno per una terra assetata e fragile. Le accuse incrociate tra il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, e quello di Misiliscemi, Salvatore Tallarita, con ordinanze, valvole, lucchetti e denunce, dimostrano solo l’incapacità della politica locale di garantire un bene primario come l’acqua».
La parlamentare ha chiesto l’audizione in Commissione dell’assessore regionale Colianni, della Cabina di regia, del presidente dell’ATI idrico Francesco Gruppuso e dei sindaci di Trapani e Misiliscemi. «Ognuno – sottolinea – si assuma la propria parte di responsabilità».
La deputata punta il dito anche contro la Regione: «La gestione delle crisi idriche è stata insufficiente e la mancata operatività dell’ATI per anni ha impedito qualsiasi programmazione seria di investimenti e pianificazione. Oggi raccogliamo i frutti amari di un cumulo di criticità: nessuna regia, nessun piano a lungo termine, solo rattoppi e interventi emergenziali».
Intanto i cittadini, conclude Ciminnisi, «sono costretti a ricorrere alle autobotti private e a riempire taniche per soddisfare i fabbisogni minimi. La guerra dell’acqua tra Trapani e Misiliscemi non deve diventare una guerra tra poveri. È il momento che la Regione e gli enti locali garantiscano davvero il diritto all’acqua».