Selinunte, domenica la presentazione del libro su Sebastiano Pulvirenti e le api
C’era un tempo antico in cui le api erano le cittadine e gli uomini, gli stranieri: potrebbe iniziare così una favola che pesca nel mito, recupera lo storico Strabone, e ricorda le monete di Megara Iblea con l’effige dell’ape.
Il miele siciliano doveva essere dolcissimo, pari soltanto a quello del Monte Imetto, caro agli dei: come una talea, Selinunte nasce dalla colonia greca, ed è facile immaginare che abbiano attraversato la Sicilia uomini, donne, masserizie, saperi.
E a Selinunte gli archeologi hanno scoperto la celebre Lex Sacra che indica libagioni di latte e miele, senza contare il famoso alveare di ape nera sicula che indisturbato vive da chissà quanto tempo alla base di un’antica colonna: insomma, siamo nel luogo deputato a parlare di api. Domenica 7 settembre – la prima del mese in cui il Parco archeologico di Selinunte sarà a ingresso gratuito – alle 17 al Baglio Florio si presenta il libro “Apicoltura per amore” (Edizioni Montaonda) di Giuseppe Salluzzo e Angela Sanfilippo, un libro che custodisce la memoria e la tecnica dell’apicoltura tradizionale praticata con le arnie di ferula, ben prima che si avviassero i metodi razionali contemporanei.
Filo rosso del racconto è Sebastiano Pulvirenti, ultimo mastru fascitraru dei Monti Iblei, una vita spesa ad ascoltare le api. I due autori riescono a dar voce a un amore antico, commovente: Sebastiano Pulvirenti racconta la sua vita, dall’infanzia a Sortino (in una famiglia di fascitrari e ceraioli) fino al riconoscimento della sua professione. Poi il ciclo delle api, la costruzione dell’arnia, i gesti lenti della cura, l’attesa della fioritura, la smielatura, la restituzione alla natura. Il libro è, nello stesso tempo, racconto orale e manuale pratico, fonti classiche e ricerche recenti; e, in appendice, un piccolo dizionario del lessico sortinese dell’apicoltura tra parole arcaiche e significati tecnici che stavano scomparendo: “Apicoltura per amore” è un atto di tutela, di saperi, gesti, nomi e strumenti. Saluti del direttore del Parco, Felice Crescente, dei sindaci di Castelvetrano, Giovanni Lentini, e di Sortino, Vincenzo Parlato; di Pietro Clemente dell’Ordine degli Agronomi – Trapani; di Antonino Coco, presidente dell’Associazione regionale apicoltori siciliani, Antonella Lombardo, presidente del Rotary Club Castelvetrano Valle del Belice. Modera Michele Termine. Dopo un intervento dell’editore Luca Vitali, racconterà la sua esperienza proprio Sebastiano Pulvirenti (Mastru fascitraru e Tesoro Umano Vivente inserito nel registro del REIS).
Alle 18 il soprintendente del Mare e direttore del Centro regionale di Restauro, Ferdinando Maurici presenterà il libro, avviando il dialogo tra Giuseppe Salluzzo e Angela Sanfilippo, l’agronomo Arturo Genduso e il tecnico apistico Francesco Bellomo. Promuove il Parco Archeologico di Selinunte con i comuni di Castelvetrano e di Sortino, ARAS – Associazione regionale apicoltori siciliani, CoopCulture e Rotary Club Castelvetrano Valle del Belice. Sono anche gli ultimi giorni di spettacolo per il cartellone Selinunte Estate: giovedì (4 settembre) alle 21 ecco Selinon, la Simenza e lu Cantu, nuovo viaggio sonoro di Femina Ridens (Francesca Messina a voce e chitarra e Massimiliano Lo Sardo agli strumenti antichi e tradizionali e all’elettronica), un rito di suoni e visioni che presenta in anteprima anche il nuovo album Etna Calling. otto movimenti come semi nella notte, tra strumenti arcaici, vibrazioni elettroniche e invenzioni sonore che intrecciano tempi lontani e futuri. Una preghiera sonora che disarticola la forma-canzone e la riconsegna al gesto primordiale del canto, tra rovine sacre e nuovi orizzonti da immaginare. Il 5 settembre tocca a Cialoma, concerto per arpa e ensemble. Musiche di Caramiello, Bellotta, Pasculli e nuove opere di giovani compositori.
Sempre a Selinunte sono disponibili le abituali visite guidate di CoopCulture: venerdì, sabato e domenica (5.6 e 7 settembre) alle 10 e sabato e domenica anche alle 17.30, si raggiungerà la collina orientale per scoprire anche il museo al Baglio Florio e poi raggiungere l’acropoli con le navette elettriche. Negli stessi giorni alle 11, anche una visita a piedi sempre alla collina e al museo. Venerdì è in programma anche l’ultimo “aperitivo” di stagione: alle 18 visita con archeologo alla Collina orientale poi l’aperitivo nella corte del Baglio Florio. Senza dimenticare la disponibilità di affittare una bici e seguire i percorsi in autonomia. Tutto su www.coopculture.it
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