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02/09/2025 06:00:00

Schifani verso il bis. Musumeci attacca: “Magistrati killer, la stampa li spalleggia"

Ragalna non ha visto solo lo svolgersi della kermesse politica Etna Forum, ma è stato lo scenario per incoronare Renato Schifani al bis regionale nel 2027, e parlare di stampa e di giustizia. 


Un affondo  però è arrivato dal Ministro delle politiche del Mare Nello Musumeci che non ha perso tempo a lanciare strali contro i giornalisti (categoria di cui anche lui ha fatto parte) e contro i magistrati. Evidentemente l’indagine su Gaetano Galvagno ha scombussolato i piani alti di Fratelli d’Italia e  le manovre elettorali prossime.  Musumeci ha etichettato la Magistratura come “killer”, le sue parole pesano a distanza di giorni infangando due categorie ben precise: “La magistratura è politicizzata, è sotto gli occhi di tutti. E gran parte dei magistrati che ha fatto carriera in Italia proviene dalle file della sinistra, alcuni erano anche dirigenti delle organizzazioni giovanili. Il magistrato ha il compito di fare il "killer", la stampa ha il compito di darne notizia. Ci sono decine di casi di uomini e donne della politica, incriminati e sbattuti in prima pagina come mostri, accusati di chissà quante infamie, e dopo anni prosciolti in istruttoria o assolti perché il fatto non sussiste, ma intanto la carriera politica è stata distrutta per sempre”.
Musumeci  poi se la prende con la stampa: “Non c'è dubbio che in questa filiera una componente essenziale sia stata, nel passato, una certa stampa, non tutta. E ancora oggi, quando si pubblicano atti riservati da parte della magistratura, mi chiedo chi trasmette dal palazzo di giustizia alla redazione del giornale quel documento privato? E poi l'uso spregiudicato che ne fa la stampa non ha bisogno di commenti”.


La risposta dell’ANM
L’associazione nazionale Magistrati tira dritto: “Le parole del ministro Musumeci sono gravi e offensive. Definire i magistrati "killer" non è solo un insulto gratuito, ma un tentativo di delegittimare chi ogni giorno applica la legge nell'interesse dei cittadini. Chi ricopre incarichi di governo dovrebbe misurare le parole, invece di alimentare sospetti e propaganda contro chi ha il solo compito costituzionale di rendere giustizia”. L'associazione dei magistrati ribatte: “I killer sono quelli che la magistratura italiana, in collaborazione con le forze dell'ordine, assicura alla giustizia rendendo l'Italia il Paese con il tasso di omicidi più basso dell'Unione europea. La magistratura non è né braccio armato né strumento politico: chi la descrive così dimostra di non avere rispetto né per le istituzioni né per la verità”.

I casi che imbarazzano FdI ma la colpa è degli altri


La Magistratura fa il suo lavoro, la stampa idem. Le intercettazioni che sono state rese pubbliche non riguardano l’uomo della porta accanto ma il presidente del parlamento più antico d’Europa.  Con un sistema di potere esercitato dalla sua portavoce Sabrina De Capitani, che dovrebbe imbarazzare chiunque. Non si tratta di questione giudiziaria ma squisitamente politica ed etica. Se ancora ne conoscono il significato quelli di Fratelli d’Italia. Un partito che è giustizialista contro gli avversari e molto garantista al proprio interno. Sarebbe facile avere una sola linea di condotta. Galvagno potrà pure essere non rinviato a giudizio ma, ancora una volta, quello che non si comprende è che la politica non può permettersi di utilizzare la cosa pubblica come fosse il salotto di casa propria. Non si tratta di reati, di cui si occupano altri palazzi, ma di ragioni di opportunità. 
 



Regionale | 2025-12-05 14:17:00
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