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02/09/2025 06:00:00

Scuole, in Sicilia ancora troppi edifici non a norma. L'ultimo report

E’ uscito il dossier Tuttoscuola proprio ieri, 1 settembre, che rileva lo stato delle scuole italiane, tra ritardi, inadempienze, rischi, mancate certificazioni. La fotografia che ne viene fuori è impietosa: nove edifici scolastici su dieci non dispongono di una o più certificazioni obbligatorie in tema di sicurezza. Su 40mila edifici scolastici statali 36mila non sono a norma, il 9% degli edifici è privo di  certificazioni obbligatorie, cioè sono completamente irregolari dal punto di vista della normativa sulla sicurezza.


Le certificazioni per la sicurezza degli edifici scolastici per l’anno 2023-24, pubblicate il 14 luglio scorso sul Portale unico del MIM, prevedono questi cinque indicatori:
- DVR (documento di valutazione dei rischi)
- Certificato di agibilità
- Omologazione della caldaia termica
- CPI (Certificato di prevenzione incendi)
- Piano di evacuazione

 

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Risultano in possesso di tutte le certificazioni  soltanto 3.905 edifici tra i 39.993 esistenti (9,8%), cioè quasi un edificio ogni dieci. Si tratta di un dato preoccupante. Secondo i dati forniti dall’Anagrafe gestita dal MIM  si evince che:
 

– Solo il 37,2% degli edifici scolastici dispone del certificato di agibilità, il documento che attesta la sussistenza delle condizioni di sicurezza, igiene, salubrità, risparmio energetico degli edifici e degli impianti installati. Sul territorio le condizioni migliori sono in Val d’Aosta (87,8% di edifici agibili), Piemonte (53,4%) e Veneto (52,7). Maglia nera per Lazio (solo 12,7%) e Isole.
 

– Solo il 33,8% degli edifici scolastici dispone del certificato di prevenzione incendi. E più di 6 edifici su 10 non sono provvisti del Certificato di omologazione della centrale termica. Non è una formalità burocratica: è la garanzia che l’impianto di riscaldamento di una scuola funzioni in sicurezza, senza rischi per studenti, docenti e personale. La sua assenza significa che la struttura non offre le condizioni minime di tutela previste dalla legge.
 

– Per un edificio su 5 non è stato predisposto il Documento di valutazione dei rischi (DVR), un pilastro – obbligatorio – della sicurezza sul lavoro, che identifica e valuta i rischi e delinea le misure di prevenzione necessarie (a partire dalla formazione). In Abruzzo per i due terzi degli edifici non è stato realizzato. Le situazioni più virtuose (ma dovrebbero rappresentare la normalità) nelle Marche (per il 96,7% degli edifici c’è un DVR) e in Val d’Aosta (96,4%)
 

– In caso di necessità di evacuazione, per un edificio su 6 (in particolare il 17,7%) non esiste un piano (in Calabria manca per un edificio su 3)
 

– Il progetto antisismico è, in pratica, la “carta d’identità strutturale” di un edificio costruito in zona sismica (quindi in tutta Italia): serve a dimostrare che la scuola sarà in grado di resistere a un terremoto secondo le normative vigenti. Ne dispongono il 12,7% degli edifici scolastici (circa 5 mila su 40 mila). In Abruzzo solo il 10,8%, in Sardegna solo 11 edifici su 1.645 (lo 0,7%).

 

 

Il Sud fanalino di coda
Gli edifici scolastici che hanno registrato la totale assenza di certificazioni e documenti per la sicurezza nel 2023-24 sono complessivamente 3.588, cioè il 9% dei 39.993 edifici scolastici esistenti. Sono distribuiti in modo notevolmente difforme sul territorio nazionale che, in valori assoluti vanno da zero per Aosta a 674 per la Campania.
Il Molise con il 5,5% di edifici scolastici privi delle cinque certificazioni/documenti previste è l’unica regione meridionale sopra la media nazionale del 9%.
Tutte le altre regioni del Sud e delle Isole registrano percentuali di totale assenza di certificazioni sotto la media nazionale.


Sicilia, maglia nera
Sull’Isola sono 3.504 gli edifici scolastici statali, di questi 343 sono senza alcuna certificazione, cioè in termini percentuali il 9,8%.
Le scuole dove lavorano migliaia di persone e dove studiano altrettanti ragazzi sono un posto non sicuro, 4.128 istituti statali hanno più di un secolo di vita, nel 4,3% dei casi alcuni studenti vengono esposti al rischio amianto, non del tutto rimosso  nonostante la legge lo imponga.