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03/09/2025 16:40:00

Aerei militari israeliani sui cieli della Sicilia

Mentre la Global Sumud Flotilla si prepara a salpare dalla Sicilia verso Gaza, portando aiuti umanitari in una delle aree più martoriate del mondo, nei cieli dell’isola si registra un’intensa e insolita attività aerea militare israeliana. E il caso diventa politico.

 

Nella serata di ieri un aereo da trasporto KC-130H Karnaf, partito dalla base militare israeliana di Nevatim, è atterrato nella base statunitense di Sigonella, per poi ripartire poche ore dopo in direzione Israele. Velivoli di questo tipo, appartenenti allo Squadrone 131 dell’Aeronautica israeliana, sono generalmente utilizzati per il rifornimento in volo e per il trasporto strategico.

 

L’episodio, avvenuto mentre le navi della Flotilla si stanno radunando tra Siracusa e Catania, ha sollevato forti sospetti: che Israele stia spiando la missione umanitaria? L’ipotesi ha scatenato la reazione del deputato Angelo Bonelli (Alleanza Verdi e Sinistra), che ha annunciato la presentazione di un’interpellanza parlamentare urgente:

“Presenterò subito un’interpellanza al governo per chiedere cosa facciano aerei israeliani sul territorio italiano. È evidente che la ragione sia spiare le navi della Flotilla. Vogliamo che il governo risponda, confermando o smentendo. Questo evidenzia l’arroganza del governo israeliano, che crede di poter condurre operazioni simili in un Paese sovrano”.

 

Ma l’attività potrebbe essere stata ancora più intensa di quanto finora rilevato. Secondo fonti specializzate nel monitoraggio dei voli militari, sarebbero due i KC-130H israeliani atterrati a Sigonella. Inoltre, nella notte precedente, sarebbero stati avvistati sul Canale di Sicilia anche due Gulfstream G550 “Nahshon”, sofisticati jet da sorveglianza elettronica dell’intelligence militare israeliana.

 

Questi velivoli sono progettati per la raccolta di informazioni sensibili, la geolocalizzazione di segnali radio e il monitoraggio radar e delle comunicazioni. Il loro impiego in prossimità della Flotilla non può che rafforzare i sospetti di un’azione di intelligence contro la missione di solidarietà internazionale.

Difficile avere conferme ufficiali: gli aerei militari israeliani viaggiano quasi sempre con transponder spenti, rendendo impossibile il tracciamento pubblico delle rotte.

Nel frattempo, la Flotilla – composta da circa 50 imbarcazioni provenienti da tutta Europa – si prepara alla traversata nel Mediterraneo. L’obiettivo: rompere simbolicamente l’assedio su Gaza e consegnare beni di prima necessità alla popolazione civile, stremata dalla guerra e dalla fame.

 

La Sicilia si ritrova così, ancora una volta, crocevia geopolitico e strategico: terra di pace e solidarietà per chi parte con aiuti, ma anche avamposto militare per operazioni coperte e silenzi ingombranti.