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05/09/2025 06:00:00

La resa dei conti a Trapani: Barbara contro tutti, Tranchida in tribunale

Sono state protocollate il 3 settembre le dimissioni dell’ex assessore Lele Barbara, dalla giunta di Giacomo Tranchida. Tre pagine pubblicate pure sui social a cui è seguita una diretta in cui  ha esordito: “Una postazione casalinga ma dove non sarò meno serio o coerente…capisco che è mattina e che è giornata lavorativa, io oggi sono libero. Mi godo la giornata”.

 

Le dimissioni: non una scelta semplice
Barbara scrive nelle dimissioni protocollate che la decisione è stata assunta con difficoltà ma “maturata negli ultimi 3 mesi e condivisa pienamente con le persone a me più vicine. Ma è una scelta necessaria. Una scelta imposta non solo da un profondo dissenso su determinate linee di pensiero, ma anche per la dignità, la coerenza ed il rispetto verso i cittadini che, direttamente o indirettamente, hanno riposto fiducia in me e nel mio attivismo politico, non fatto di compromessi”. 
Ripercorre Barbara la sua storia accanto a Tranchida, dal 2021 “nelle vesti di social media manager del Comune di Trapani, incarico svolto per un anno dopo regolare concorso, che mi ha visto sin dall’inizio, in realtà come tutti constatavano, ricoprire ben altro ruolo: una sorta di assessore aggiunto, “braccio armato” del mio Sindaco, dal quale ho imparato tanto. Successivamente, a causa dei bilanci non approvati, sono rimasto in Comune, lavorando a titolo gratuito per diversi mesi, sia per senso del dovere verso la cittadinanza, sia per correttezza nei riguardi di Giacomo Tranchida, che dal primo giorno mi ha dato “carta bianca” e massima fiducia. Segue il periodo come Portavoce del Sindaco, altro incarico ricoperto con garbo sino alle elezioni del 2023, dove sono stato eletto Consigliere Comunale e poi nominato Assessore in seno alla Giunta.  Sono stati quasi 4 anni e mezzo di lavoro intenso, spesso difficili, ma anche ricchi di soddisfazioni”.

 

 


E arriva l’affondo: “Dal 19 maggio scorso, assistiamo ad una vergognosa ed imbarazzante sceneggiata che vede il Comune di Trapani giocare una partita fanciullesca e la cittadinanza trapanese inorridita da scambi verbali inaccettabili da parte di chi, invece, dovrebbe semplicemente trovare soluzioni ai problemi, quelli veri, su tutti il settore idrico. Siamo stati votati dai cittadini per questo motivo e non per farci deridere. Ho rappresentato più volte questo mio pensiero al Primo Cittadino, senza però riuscire a convincerlo. Non nego di aver tentato, anche recandomi personalmente a trovarlo, di cercare insieme al presidente Antonini la soluzione ad un problema divenuto davvero antipatico che, purtroppo, si aggrava continuamente a causa degli scambi verbali via social di entrambi. Mi è stato rinfacciato di averlo fatto, di aver provato a trovare una risoluzione alle criticità, perché forse questo problema evidentemente non va risolto”.
 

Barbara si rivolge quasi sempre ai cittadini ma lancia accuse precise e sono rivolte a Tranchida: “Sono assolutamente certo che la convenzione tra Comune di Trapani e Trapani Shark sia perfettamente vigente. Bisogna, al massimo, adeguarla alle esigenze sopravvenute che tutti conosciamo. A sostenere questa tesi sono notai, avvocati, esperti di diritto che, a quanto pare, non riescono a far breccia soltanto al Comune di Trapani. Mi domando: perché? Ed ancora, per volere di chi? Sono rammaricato, in due anni grazie alla mia spinta politica operativa ed al lavoro incessante degli uffici che ringrazio, abbiamo affidato e riaperto ben 7 impianti sportivi proprio con la normativa utilizzata per il PalaShark. Tutto funziona alla grande, perché con il palazzetto dello sport non può funzionare a dovere, come invece sarebbe certamente possibile se là si mettesse tutto di anteporre l’io al noi?”.
Infine ha elencato tutti gli obiettivi raggiunti in questi due anni e mezzo.
Le deleghe che esercitava erano: Attuazione Programmi di Governo - Servizi al Cittadino - Eventi - Università - URP - Attività Ricreative e di Tempo Libero - Servizi per l’Ambiente e Raccolta Differenziata - Spiagge - Feste Patronali e della Tradizione - Sport - Politiche Giovanili - Ville e Giardini - Verde pubblico e servizi manutentivi - SRR TPNord - Protezione Civile.

In questa intervista Barbara racconta alcuni retroscena delle sue dimissioni:

 

 

Il gruppo lo abbandona
I consiglieri Andrea Genco, Giovanni Parisi, Angela Grignano e Baldo Cammareri si allontanano da Barbara e restano in maggioranza.  Nella loro nota c’è una smentita netta  alla linea dell’ex assessore, i consiglieri di Rigenerazioni-Europa Verde non ci stanno: “Affermare che il sindaco e l’amministrazione comunale ordiscano complotti ai danni della città di Trapani è una narrazione quantomeno fuorviante e che respingiamo duramente. I comportamenti che potrebbero definirsi eversivi sono altri e siamo certi che chi li mette effettivamente in atto prima o poi ne pagherà lo scotto”. E poi l’amarezza di non essere a conoscenza di alcuni aspetti: "Avremmo auspicato una diversa chiarezza e sincerità nei nostri confronti, ma purtroppo abbiamo dovuto constatare che la nostra lealtà non era pienamente contraccambiata, viste anche le evidenti e plurime interlocuzioni tenuteci nascoste e che – come tutti – abbiamo potuto apprendere soltanto a mezzo social e alle quali non avremmo mai voluto credere. Qualcuno che forse credeva di poterci spezzare o soggiogare rimarrà deluso nell’apprendere che ci troverà ancora uniti, coesi e coerenti. Non lasceremo che la scelta di una singola persona – confusa o forse eccessivamente preoccupata del suo futuro politico – possa ledere o scalfire la nostra volontà di continuare a portare a termine il lavoro che abbiamo giurato di svolgere nei confronti di questa città. Siamo pienamente coscienti e consapevoli che si può fare meglio e che si debba fare ancora di più, per questo oggi scegliamo di tenere fede ad un percorso che abbiamo condiviso nei termini della correttezza, della trasparenza e della legalità, principi cardini ai quali non verremo mai meno”.

 

La diretta Facebook
I cittadini possono pure disdire ogni abbonamento alle Pay tv perché le dirette Facebook trapanesi  sono un appuntamento giornaliero. Tipo Beautiful. 
Nella diretta di ieri l’ex assessore chiama i suoi (ex) amici consiglieri “I 4 cavalieri dell’Apocalisse”: morte, carestia, pestilenza e guerra. 
Questioni che dovrebbero risolversi all’interno di segreterie politiche vengono sbattute sui social, Barbara è molto affine a Valerio Antonini: il metodo di raccontare fatti in diretta è non elegante ma anche non istituzionale.
Barbara insiste: “Non ci sto. A voi sta bene, ricordate la canzone di Mahmood “soldi, soldi, soldi”. Non ci sono altre spiegazioni. In un mondo civile, serio e corretto se va via la persona che vi ha consentito di stare lì come minimo si sta in silenzio e invece si fa un comunicato stampa”.

 

Tranchida in Tribunale
Il sindaco di Trapani si recherà alla Procura del Tribunale di Trapani per presentare una denuncia querela contro l’ex assessore Lele Barbara. Dopo un rapporto solidissimo finiscono in Tribunale. E’ solo l’inizio di una guerra senza esclusione di colpi.


La Vardera: esposto alla Corte dei Conti
Il deputato regionale e leader di Controcorrente è stato tra i primi a denunciare la vicenda dei 300 mila euro di contributo al Trapani Calcio, soldi pubblici consegnati 
ad una società privata. La Vardera  indica le somme e la loro rendicontazione:
- 133.000 euro per “spese di trasferta e noleggio pullman”
- 67.000 euro per “vitto e alloggio”
- 128.000 euro per “materiali e forniture”
- 47.000 euro per “accordi di collaborazione” con altre società sportive locali.
Per un totale di 375 mila euro e di cui la Regione siciliana ha deciso di "rimborsarne" 294 mila.  Sotto la voce trasferte e noleggio figurano anche voli con jet privato, 69.000 euro di voli operati dalla compagnia Luxwing, una piccola compagnia charter con base a Malta.
Continua il deputato: “Chi ha volato? E per quale scopo? Domande legittime, soprattutto se quei voli sono stati rimborsati con soldi pubblici, in un progetto presentato come "promozione turistica”. Hanno persino pagato un cartellone al costo di 7 mila euro con la faccia di Antonini con scritto: non C basta.  Ora davanti a questi dati ineluttabili sfido io Antonini ad un confronto pubblico per avere spiegazioni del perché con i soldi dei siciliani abbiamo pagato dei jet privati, ovviamente ho proceduto a denunciare tutto alla corte dei Conti, sperando che chi ha sbagliato PAGHI e restituisca i soldi dei siciliani ai siciliani”.
La Vardera è stato ascoltato dai magistrati contabili.