Marsala: “San Teodoro, paradiso tradito: la baia ridotta a discarica e nessuno interviene”
Il litorale di San Teodoro, nel versante nord marsalese, è ridotto ad un’autentica discarica. E nessuno sembra ormai scandalizzarsi più di tanto. Tranne un nostro lettore, che segnala questa situazione di estremo degrado ambientale fornendo anche una corposa documentazione fotografica.
“E’ proprio vero – scrive - che in questa città non ci si meraviglia più del persistente degrado ed imbarbarimento in cui si vive. Invero, rimarremmo stupiti se, svegliandoci una bella mattina, ci trovassimo in una città pulita, una città in cui il ‘decoro urbano’, la bellezza, la dignità e la qualità degli spazi pubblici sia oggetto di costante attenzione innanzitutto mediante la responsabilità dei cittadini ma in difetto, delle Istituzioni verso la collettività.
Una mattina, mi sono recato presso una piccola baia, del tutto naturale, esistente in località San Teodoro di Marsala, poche decine di metri a seguire l'"Osteria del mare Albaria", dove si trova una roccia, totalmente piana che dà sul mare, su cui diversi bagnanti amano rilassarsi al sole e godersi il mare caraibico, antistante le isole Egadi. Nell’accingermi ad entrare in mare – prosegue - ho notato un ‘carrettino’ realizzato artigianalmente in metallo, con una sola ruota (di bicicletta), utilizzato per il trasporto a mano di merce o materiale (forse frutta visto che vi erano legate delle cassette di plastica), che è stato gettato in mare! Ho provato a tirarlo fuori, ma era troppo pesante. A prescindere dalla (in)civiltà di coloro che hanno compiuto un tale deturpamento (anzi crimine) in uno specchio di mare che anche le località balneari più rinomate possono solo sognare, ciò vuol significare che in questa città vi è la consapevolezza che tutto è divenuto lecito! Guardandomi intorno mi sono reso conto che tale paradiso - zona demaniale marittima - convive (ancora) con la presenza di rifiuti altamente inquinanti abbandonati sull’arenile, quali pneumatici e carcasse di natanti (su cui giocavano pericolosamente dei bambini), scivoli di cemento realizzati sulla sabbia ed in mare per consentire la messa in acqua e l’alaggio di barche su carrelli (con conseguente pericolosità per bagnanti ivi presenti), nonché pericolosi paletti in ferro arrugginito conficcati nella sabbia del mare per ‘ormeggiare’ natanti.
E dire che sul finire di luglio di quest’anno, su richiesta al numero Blu della Guardia Costiera 1530, intervennero su questi luoghi militari dell’Ufficio circondariale marittimo di Marsala che constatarono le citate situazioni di pericolo e di illiceità. Ebbene – conclude il nostro lettore -, ho provato vivo sconcerto di fronte alla persistenza di uno spettacolo così indecoroso quanto indicibile per una città che mira ad avere una vocazione turistica (?) ed ancor di più perché tali misfatti, oggetto di diverse segnalazioni di cittadini e turisti, sono stati pubblicati da codesta spettabile testata lo scorso anno senza che nulla sia mutato benché sia trascorso più di un anno”.
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