A Pantelleria anche gli olivi imparano a resistere. Qui, dove il maestrale soffia impetuoso e la terra è aspra ma generosa, l’olivo non cresce in altezza, ma si adagia sul terreno per sopravvivere. È il caso della varietà Biancolilla, presente in tutta la Sicilia ma che sull’isola assume un portamento unico e strisciante, adattandosi al vento come pochi altri alberi al mondo.
Sono gli olivi striscianti di Pantelleria, un patrimonio vivente che oggi cerca il giusto riconoscimento: è in corso la procedura per ottenere l’iscrizione tra i beni tutelati dall’Unesco. Si tratta di un esempio di olivicoltura estrema, dove la raccolta delle olive è una vera sfida fisica, e la potatura richiede pazienza, esperienza e un grande amore per la terra.
A raccontare questa realtà è stata la prima edizione dell’Ogghiu Pantiscu Fest, che si è tenuta a fine agosto con il patrocinio del Comune di Pantelleria e dell’Ente Parco Nazionale. "Ogghiu", in dialetto pantesco, significa “olio”, ma l’evento ha rappresentato qualcosa di più: un manifesto per la resilienza agricola, un inno alla dignità del lavoro nei campi e all'identità dell’isola.
Il progetto – ideato da Stefania De Carlis, pantesca d’adozione – punta non solo al riconoscimento culturale, ma anche alla sostenibilità economica. Tra le iniziative concrete c’è la nascita dell’Osservatorio permanente dell'olivo e dell'olio pantesco, il frantoio di comunità annunciato dall’assessore all’Agricoltura Massimo Bonì, e la richiesta di modifica del disciplinare per l’Igp Sicilia che includa la sottozona “Pantelleria”, così da riportare l’isola in etichetta.
"L’origine pantesca potrà finalmente essere valorizzata", spiega l’oleologo Luigi Caricato, tra i promotori dell'iniziativa. "Gli alti costi e i grandi sacrifici saranno riconosciuti con un prezzo più giusto, premiando il lavoro eroico degli olivicoltori". Un olivicoltore, sull’isola, non si arrende: lotta contro il vento, raccoglie a mani nude dove le reti non arrivano, pota piegato in due, e ogni anno tiene in vita un paesaggio unico.
L’iniziativa avrà una vetrina nazionale il prossimo 24 gennaio, in occasione dell’Olio Officina Festival a Milano, dove una delegazione di Pantelleria presenterà il lavoro fatto. In quell’occasione sarà anche Fausto Luchetti, premiato con il riconoscimento “Olio Officina – Cultura dell’olio”, a farsi portavoce del rilancio dell’olio pantesco.
L’obiettivo è chiaro: rendere l’olivo strisciante non solo resistente, ma anche conveniente. Perché la bellezza che resiste al vento merita di essere difesa, sostenuta, raccontata. E magari, anche premiata.