La vendetta di solito si serve fredda. A Trapani, invece, Emanuele Barbara la sta consumando calda, anzi caldissima. Dopo le sue dimissioni lampo da assessore, adesso arrivano gli addii dei fedelissimi.
Il primo a lasciare è l’avvocato Lorenzo Gabriele, presidente della Trapani Servizi, la società partecipata che gestisce i rifiuti. Uomo di fiducia di Barbara, con lui aveva condiviso battaglie politiche e la costruzione di quella rete che portò in Consiglio comunale Andrea Genco e Angela Grignano. Proprio i due consiglie che quando Emanuele Barbara si è dimesso hanno scelto di non seguirlo. L'uscita di Lorenzo Gabriele segna un duro colpo per il sindaco Giacomo Tranchida, che si ritrova a gestire una crisi di Giunta e allo stesso tempo un vuoto pesante nella macchina delle partecipate.
Barbara, dal canto suo, sta già lavorando su un suo movimento civico che corre in paralllelo con Futuro. La sua è una vera “chiamata al ritiro”, un richiamo a stringersi attorno a lui dopo lo strappo con il sindaco. Gabriele ha risposto per primo, ma non sarà l’unico. Il prossimo nome che circola è quello di Natale Pietrafitta, che sembradestinato a lasciare il Cda del Luglio Musicale. Se davvero si dimetterà, l’effetto domino sarà chiaro: l’ex assessore sta logorando Tranchida dall’interno, colpendo i nodi strategici del sistema di potere comunale.
Non è un dettaglio che la Trapani Servizi viva una fase critica, tra bilanci difficili e il peso di centinaia di lavoratori da tutelare. Fino a ieri era proprio Gabriele a sostenere questa partita. Il suo addio, più che un gesto tecnico, appare come una mossa politica. Una vendetta consumata senza attendere i tempi lunghi.
Il messaggio è forte: Barbara non si limita a lasciare la Giunta, ma porta via con sé pezzi di quel mosaico che teneva in piedi la maggioranza. E la sensazione è che la partita sia appena cominciata.