Dopo il grave episodio che ha scosso Paternò – due giovani ragazze ungheresi ingannate, drogate e abusate da tre uomini – torna al centro del dibattito politico il tema della sicurezza e delle pene contro i reati sessuali.
«Alle due vittime va tutta la mia vicinanza e solidarietà», ha dichiarato con toni da propaganda il deputato all’Assemblea regionale siciliana, che ha usato parole durissime per commentare la vicenda. «Come siciliani diciamo basta a una terra ridotta a hotspot d’Europa e incapace di garantire protezione a chi ci vive o viene per vacanza e lavoro. La sicurezza non è uno slogan: è un diritto che dobbiamo garantire con azioni concrete».
Il parlamentare ha annunciato il suo impegno su più fronti: dall’istituzione di una commissione regionale permanente contro la violenza sulle donne (magari per scoprire, come già si sa, che la maggior parte dei casi di violenza avviene all'interno della famiglia ..) all’introduzione della castrazione chimica per i reati sessuali più gravi, proposta choc che ritorna sempre nelle dichiarazioni dei populisti, fino alla richiesta di pene certe e durissime per i colpevoli. Previsti anche sostegni concreti alle vittime e iniziative di controllo del territorio con «ronde e presidi territoriali», che dovrebbero coinvolgere cittadini e forze armate.
«Difendiamo la nostra gente, difendiamo la nostra terra», ha concluso il deputato, ribadendo la necessità di mettere la sicurezza tra le priorità assolute dell’agenda politica regionale.