L’ex presidente di Confindustria Sicilia, Antonello Montante, si è costituito nella serata di martedì 9 settembre al carcere di Bollate, a Milano. L’imprenditore originario di Serradifalco deve scontare 4 anni, 5 mesi e 23 giorni di reclusione a seguito della condanna definitiva per corruzione, pronunciata dopo un lungo e complesso iter processuale.
La vicenda giudiziaria
Montante era stato condannato in appello a 8 anni di carcere con rito abbreviato. La Cassazione, lo scorso 30 ottobre, ha annullato l’accusa di associazione a delinquere, ma ha confermato la condanna per tre episodi di corruzione, disponendo il ricalcolo della pena. La nuova determinazione, arrivata dopo lo stop feriale estivo, ha fissato la pena definitiva a 4 anni, 5 mesi e 23 giorni.
Il suo avvocato, Giuseppe Panepinto, ha annunciato che presenterà un ricorso, definendo la decisione «un grave errore», proprio perché – sostiene – la Suprema Corte aveva ordinato una rideterminazione delle pene e non una conferma automatica.
Le altre condanne
Contestualmente, sono diventate definitive anche le condanne per due poliziotti, Marco De Angelis e Diego Di Simone, accusati di complicità con Montante. Per loro, tuttavia, dovrà celebrarsi un nuovo processo d’appello per ridefinire l’entità delle pene.
Con la sua consegna spontanea a Bollate, Montante chiude una pagina giudiziaria durata anni, ma allo stesso tempo ne apre un’altra: quella del ricorso che i suoi legali intendono portare avanti, sostenendo che la pena debba essere ulteriormente ridotta.