Arrestato dalla polizia di Mazara una ventina di giorni fa con le accuse di tentata rapina e tentate lesioni personali, è stato scarcerato il 28enne tunisino Mouad Essafi. I fatti contestati si sarebbero svolti a Mazara lo scorso 23 luglio.
Adesso, però, il Tribunale della libertà di Palermo ha accolto la richiesta di riesame avanzata dagli avvocati difensori Antonino e Nicola Rallo in quanto l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Marsala, è stato evidenziato, difettava dell'esigenza cautelare di cui all'art. 274 lett. b) c.p.p. (ovvero che l’indagato sia fuggito o che ci sia concreto pericolo di fuga) “che infatti – sottolineano i due legali marsalesi - è stata esclusa dai giudici di Palermo in quanto, rispetto ai fatti di tentata rapina contestati all'indagato, lo stesso non si è mai dato alla fuga, né tantomeno ha fatto perdere le proprie tracce”.
Nello specifico, hanno sostenuto i difensori, “l’oggetto brandito da Essafi non è stato individuato né sequestrato; non vi è certezza che si trattasse di un’arma (per l’accusa, un coltello, ndr) o di uno strumento concretamente idoneo ad offendere dal momento che dalle immagini di video sorveglianza non si evince che tipo di oggetto l'indagato avesse in mano”. Secondo gli investigatori, Essafi avrebbe tentato di sottrarre un monopattino elettrico ad un connazionale, senza tuttavia riuscirvi per la pronta reazione della vittima, che poi avrebbe tentato di accoltellare per garantirsi una via di fuga. Il connazionale, però, come si legge nel capo d’imputazione, riusciva a schivare i fendenti. Adesso, nell’ordinare la scarcerazione dell’indagato, come chiesto dagli avvocati difensori, il Tribunale del Riesame gli ha comunque imposto l’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria.