Un anno e mezzo dopo la morte di Angelo Onorato, imprenditore palermitano titolare dei negozi “Casa” e marito dell’ex eurodeputata Francesca Donato, la Procura di Palermo ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta. Onorato venne trovato senza vita il 25 maggio 2024 nella sua auto, in una traversa di viale Regione Siciliana, con una fascetta stretta al collo.
Dopo aver valutato anche l’ipotesi di istigazione al suicidio, i sostituti procuratori Clio Di Guardo e Luisa Vittoria Campanile scrivono che “le indagini non hanno consentito di individuare seri, concreti e specifici elementi a carico di alcuno e neppure è stato possibile escludere che il decesso sia stato frutto di una scelta autonoma dello stesso Onorato”.
Una conclusione che la famiglia contesta. L’avvocato Vincenzo Lo Re, legale della vedova Donato, sottolinea: “Se ne deduce che l’ipotesi dell’omicidio non è affatto esclusa, così come non lo è quella del suicidio. Semplicemente, nel termine massimo delle indagini non sono stati trovati elementi di certezza a favore di una o dell’altra ricostruzione”.
La difesa punta l’attenzione su due elementi:
- la testimonianza di una persona secondo cui Onorato, già a marzo, avrebbe confidato di sentirsi pedinato da due sconosciuti;
- i dati della centralina dell’auto, che registrano l’apertura di uno sportello alle 11.07, ore prima del ritrovamento del corpo. “È evidente – afferma Lo Re – che qualcuno sia sceso dalla vettura in quel momento. Un dato che non può essere ignorato da chi sostiene che Onorato si sia tolto la vita da solo”.
Il fascicolo, oltre duemila pagine, è adesso al vaglio dei legali della famiglia, pronti a opporsi alla richiesta di archiviazione. La Procura, dal canto suo, ritiene non ci siano elementi per individuare un killer.
Il mistero sulla morte di Angelo Onorato, dunque, resta aperto: tra l’ipotesi del suicidio e quella di un omicidio mascherato.