Una estate culturalmente intensa e ricca di proposte di alta qualità quella organizzata anche quest’anno dall’Associazione Peppino Impastato di Salemi, un laboratorio culturale stimolante e unico in provincia di Trapani.
Intanto c’e’ da sottolineare che il Circolo quest’anno il raggiunto due importanti traguardi: il decimo anno per la kermesse “Carminalia” e la terza edizione per “Lunaria d’estate”.
“Lunaria d’estate” per questa terza edizione si e’ articolata in diversi incontri a partire dal 23 luglio, all’insegna del buon umore con la prima stand-up comedy, portata in scena dall’irresistibile Giorgia Goldini.
Il 13 agosto con l’inaugurazione della mostra di Zolletta, seguita dal concerto di Bruna Angelico con Christian Picciotto il 22 agosto, con il coinvolgente dj set di Go Dugong, e le note di Chiara Accardi a far cantare il pubblico, prima che si scatenassero con l’energia di Djelem.
Ed in chiusura con la proiezione del film “Sono innamorato di Pippa Bacca” di Simone Manetti.
Il racconto che documenta il viaggio di due donne, Pippa Bacca e Silvia Moro, due artiste in abito da sposa. Un viaggio fino a Gerusalemme attraverso i paesi sconvolti dalle guerre. 6000 km percorsi in autostop, per celebrare il matrimonio tra i popoli e dimostrare che dando fiducia al prossimo si riceve solo bene. Una performance nel segno della pace, interrotta tragicamente dalla scomparsa di una delle due spose dell'artista Giuseppina Pasqualino di Marineo, nome d'arte Pippa Bacca.
Una storia vera che ha emozionato gli spettatori, attraverso il racconto dell’esistenza intensa e coraggiosa di un’artista straordinaria, spezzata da un destino crudele troppo presto ma guidata da un sogno universale: la pace e l’unione tra i popoli.
Il tutto, nonostante ostacoli e difficoltà, grazie all’impegno delle socie e dei soci che, da dieci anni, credono fermamente che la cultura possa e debba vivere nel proprio paese e che non debba essere prerogativa dei grandi centri o delle capitali.
Ma l’impegno associativo e culturale del Circolo Impastato e’ contrassegnato ormai da “Carminalia” che con il 2025, e’ giunta alla sua decima edizione grazie al supporto del Comune di Salemi.
L’omino di legno, simbolo del lungo viaggio della rassegna, motivo di orgoglio tanto da vestirsi quest’anno a festa per accompagnare il pubblico affezionato attraverso un programma che e’ cresciuto di anno in anno grazie all’impegno creativo collettivo.
E così, il 9 agosto gli spettatori accorsi numerosi hanno potuto assistere ad un originale riadattamento della commedia “Capitan Seniu”, opera teatrale del 1912 del noto scrittore e poeta catanese Nino Martoglio.
A questo proposito, c’e’ da precisare che questa e’la seconda commedia portata in scena dalla “Facemu Teatro” la compagnia teatrale nata all’interno dell’Associazione Peppino Impastato, grazie alla volonta’ e alla passione di un gruppo di amatori di teatro, guidati dai registi Andrea Amante e Salvatore Crimi, i quali si sono posti l’ambizioso obiettivo di rinnovare l’antico amore per il teatro che caratterizzava Salemi nel passato, quando operavano diversi gruppi teatrali dilettanti.
Il successo ottenuto con questa seconda pièce ha dimostrato l’esistenza di una potenziale vitalità su cui può contare la rinascita del teatro locale sul solco tracciato dalla dagli antenati.
Il 20 agosto e’ stato il turno di “Nel nome di Maria”, con Chiara Gambino e Alba Sofia Vella, mentre il 24 agosto e’ andato in scena “Radio Belice non trasmette”, con Dario Muratore e la regia condivisa con Marcella Vaccarino.
In entrambi gli spettacoli da esibirsi sono stati attori professionisti di altissimo livello, che hanno emozionato e coinvolto gli spettatori confermando quanto sia variegata la qualità e la forza della scena teatrale siciliana e nazionale.
Ogni appuntamento delle due rassegne ha avuto come sottile filo conduttore la cura, la dedizione e la testardaggine di chi crede che la cultura non sia un lusso, ma un bene necessario e vitale da condividere.
Crediamo di non sbagliare se concludiamo affermando che “Lunaria d’estate” e “Carminalia” non sono state solo manifestazioni culturali fini a se stesse, la loro chiave di lettura e’ di ben altro spessore. Sono state preziose occasioni per riflettere sul futuro di questa comunità, un sottinteso invito a restare, a vivere e a difendere il territorio d’origine.
E quale miglior mezzo per proclamarlo nei fatti se non attraverso l’arte, la musica, il teatro, il cinema e l’incontro umano?
Ecco perché occorre fissare questi momenti nella memoria di ognuno, coltivando certezza e alimentando la speranza che si cresca nei prossimi anni tutti insieme con l’intima convinzione di sentirsi parte di una comunità che resiste e grazie alla cultura con la “C” maiuscola.
Franco Ciro Lo Re