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12/09/2025 06:00:00

Rete ospedaliera, nuova bozza all’Ars. Ecco cosa c'è 

Il 10 settembre in commissione Sanità all’ARS è approdata una nuova bozza della Rete ospedaliera. La commissione è presieduta dal deputato Giuseppe Laccoto, presente anche l’assessora Daniela Faraoni. Prima della pausa estiva sono state presentate 3 bozze di Rete, nel frattempo non sono mancate le osservazioni da parte dei territori, quelle ministeriali e anche dei Direttori generali.


La bozza
Nella nuova bozza ci sono delle modifiche che riguardano il numero di posti letto, c’è una riduzione di 367 unità, un taglio che si calcola con il numero della popolazione residente sull’Isola. Il governo regionale chiedeva addirittura un taglio più corposo, fino a 460 unità. Istanza che non è stata accolta dall’assessorato regionale, che tra l’altro ha come primario obiettivo quello di uscire dal piano di rientro.  Per il presidente della Regione, Renato Schifani, sono state raggiunte le  intese  con il governo centrale “anche a seguito di un lungo confronto di fronte alla Corte costituzionale, offrono un nuovo quadro di cooperazione finanziaria tra Stato e Regione. Stiamo lavorando per chiudere questa parentesi del piano di rientro nella sanità, dobbiamo solo adeguare la qualità dei Lea a quella individuata a livello nazionale: fatto questo potremo uscire dal piano di rientro finanziario”. Altro obiettivo è quello di non chiudere nessun presidio ospedaliero.
Nella nuova bozza quindi c’è un aumento di posti letto che passano da 12.400 a 14.700, crescono  i reparti di post-acuti – riabilitazione, lungodegenze, cure palliative – mentre le reti tempo-dipendenti (IMA, Stroke, Trauma, Emergenze emorragiche) e quelle oncologiche si rafforzano con percorsi dedicati a prostata, polmone, ovaio, colon retto e breast.
La bozza poi introduce il potenziamento delle Case della comunità e degli Ospedali di comunità, insieme all’attivazione di nuove unità di neuro-riabilitazione e di terapia del dolore. Confermata inoltre la standardizzazione dei servizi di Pronto soccorso/OBI, radiologia, laboratori di analisi e centri trasfusionali in quasi tutti i presidi. Restano operativi anche gli ospedali di zona disagiata, da Lipari a Pantelleria, fino a Mussomeli, Ribera, Niscemi e Mazzarino, che continueranno a garantire Pronto soccorso h24.

 

Cosa cambia a Trapani
I posti letto iniziali previsti erano 1.470, si passa adesso a 1.560. La nuova rete potenzia i reparti oncologici e attiva nuove stroke unit. La differenza rispetto al 2019 è di circa 90 posti letto. L’ospedale di Pantelleria, Nagar, viene riconfermato come Pronto soccorso di zona disagiata.

 

Le altre province
A Palermo i posti letto aumentano da  2.460 a 2.657; a Catania i posti letto crescono da 2.220 a 2.430 posti letto; Messina passa da 1.561 a 1.937 posti letto; Agrigento va da 1.170 a 1.270 posti letto; Caltanissetta cresce da 1.030 a 1.120 posti letto; Enna passa da 820 a 900 posti letto; Siracusa da 1.350 a 1.490 posti letto; Ragusa da 1.290 a 1.360 posti letto.

 

Tutti i nodi
E’ comunque una rete ospedaliera che non soddisfa tutti i territori, lasciando le province più piccole con i reparti di base, mentre le grandi città si concentrano sulle alte specialità. Non vengono risolte le criticità dei Pronto Soccorso,  anche se confermati quelli in zona disagiata, in diversi casi si tratta di presidi con poche unità di supporto e con una dotazione ridotta. Per i punti nascita il piano ne rinvia la ridefinizione ad un momento successivo con le dovute verifiche. I criteri chiave per il mantenimento di un punto nascita è legato al  volume minimo di parti per anno (generalmente 500)  e presenza di unità operative supportanti: ostetricia-ginecologia, neonatologia/pediatria, anestesia, rianimazione.


Le parole dell’assessore
Daniela Faraoni parla di una rete “Che ha una sua dinamica organizzativa, non disgiunta dal resto delle azioni. Garantire i presidi di prossimità è fondamentale, che certa parte della politica li considera una distrazione di risorse, ma noi riteniamo che, insieme a Case e Ospedali di comunità, siano strumenti indispensabili. Li abbiamo standardizzati con un format unico, che prevede la possibilità di erogare servizi come gastroenterologia e oncologia, perché certe terapie devono essere offerte il più vicino possibile ai pazienti. Gli ospedali di primo e secondo livello devono restare invece dedicati alle attività più complesse, così da evitare le fughe fuori Regione”.

 

Laccoto: lavoreremo spediti
Il presidente della commissione Salute ha spiegato che: “Sono state avanzate osservazioni dai componenti della Commissione e la maggior parte di queste è stata recepita dal governo. È stato inoltre chiesto di fare alcune audizioni, tra sindacati e dirigenti territoriali. Dopo la discussione generale, la bozza passerà alla giunta regionale per l’approvazione, poi tornerà in Commissione per il parere e successivamente ritornerà in giunta per l’approvazione definitiva, prima di essere inviata a Roma. La richiesta è di farlo entro questo mese, per due motivi: salvare la cardiochirurgia pediatrica di Taormina e avviare il percorso per uscire dal piano di rientro entro il 31 dicembre 2026. I tempi sono stretti, entro fine mese la bozza deve passare al governo regionale e poi tornare in Commissione per l’approvazione definitiva. L’assessore è stata chiara sulle liste d’attesa e sui pronto soccorso, considerando anche la carenza di medici. Tutti i presidi ospedalieri restano attivi e la Commissione condivide la linea del governo regionale rispetto alle indicazioni arrivate da Roma. Adesso però bisogna correre”.

 

Posti letto Sanità privata
Nelle strutture accreditate convenzionate  i posti letto sono  5143 distribuiti così: 3789 destinati agli acuti, 1354 per i post acuti. I posti letto per lo più sono distribuiti tra la casa di cura Centro Catanese(192 posti); l’Iscas Morgagni(101); l’Istituto Franco Scalabrino a Messina(171 per acuti e 38 per post acuti); la Cristo Re a Messina(114); la clinica Candela a Palermo(106); la casa di cura Serena(121); la Noto di Palermo(146); la Macchiarella sempre a Palermo(124), La Maddalena(157), l’Ismett(130); Villa Salus a Siracusa(190); ad Enna 352 posti all’Oasi Maria.