Il Consiglio superiore della magistratura ha sanzionato il giudice Lirio Conti, attualmente in servizio al Tribunale di Palermo, disponendo il blocco dello stipendio e della progressione in carriera fino alla prossima valutazione, prevista tra due anni. In caso di ulteriore esito negativo, Conti rischierebbe addirittura la radiazione dalla magistratura.
La decisione riguarda i rapporti intrattenuti dall’allora Gip del Tribunale di Gela con gli imprenditori Salvatore e Rocco Luca, titolari di una concessionaria d’auto e noti per essere stati coinvolti in diversi procedimenti penali per favoreggiamento aggravato da modalità mafiose. Lo rivela il Giornale di Sicilia.
Le accuse
Secondo quanto emerso, Conti avrebbe intrattenuto per anni rapporti economici con la famiglia Luca, beneficiando di condizioni particolarmente favorevoli nella compravendita di autovetture. Tra i casi citati:
- l’acquisto di una Porsche Cayenne in leasing a condizioni di vantaggio;
- la permuta e l’acquisto di una Mercedes nel 2006 a un prezzo agevolato;
- la rivendita di una Land Rover che avrebbe fruttato un guadagno immediato;
- la disponibilità in uso gratuito di auto intestate alla concessionaria.
Tali rapporti, secondo la ricostruzione della Procura generale, hanno messo in dubbio l’imparzialità del magistrato, che negli stessi anni si trovò più volte a giudicare procedimenti riguardanti proprio i due imprenditori gelesi.
I precedenti
La vicenda si intreccia con un altro processo delicato. Nel 2008, il Tribunale di Gela assolse proprio Salvatore Luca dall’accusa di aver favorito la latitanza di un killer del clan Madonia-Emmanuello: sentenza poi ribaltata in appello con condanna definitiva.
Conti, tra il 2007 e il 2019, operò come Gip in numerosi procedimenti riguardanti i Luca, autorizzando proroghe investigative e firmando provvedimenti su di loro.
La difesa del magistrato
Il giudice ha annunciato che impugnerà la decisione del Csm, definendola «ingiusta e non condivisibile». «Si tratta di una decisione che non commento nel merito – ha dichiarato – attendo di conoscerne le motivazioni. La impugnerò, perché non è stata assunta all’unanimità».
Conti, in servizio al Tribunale di Palermo, godeva fino a poco tempo fa di valutazioni positive di professionalità, l’ultima delle quali arrivata nel 2019 con un giudizio che lo definiva magistrato di “elevatissima preparazione e profonda conoscenza dell’ordinamento”.
Un caso destinato a far discutere
Il provvedimento disciplinare contro Conti è destinato a far discutere, anche perché rimette in primo piano la questione dei rapporti opachi tra magistrati e ambienti imprenditoriali nelle zone più sensibili della Sicilia, come Gela, da sempre terreno di scontro tra affari e criminalità organizzata.