Da settimane ad Alcamo si parla di una mozione di sfiducia all’attuale sindaco Domenico Surdi.
A prepararla le forze di centrodestra, ma rischiano di non essere compatte. L’assessore regionale Mimmo Turano, che è di Alcamo, potrebbe non sposare questa linea.
Il suo mandato da sindaco Surdi lo completa nel 2027, ed è l’ultimo, ha amministrato la città per 10 anni, poi si tornerà al voto. La mozione di sfiducia, qualora venisse presentata, dovrà poi ottenere in consiglio comunale il 60% dei Sì. Quindi si aprirebbe la fase del commissariamento e poi si andrà al voto.
Surdi rischia, lo sa bene, non ha in Aula alcuna maggioranza.
Surdi: £burattini e burattinai"
Il sindaco lancia sui social delle accuse chiare: “Pare che il centrodestra voglia sfiduciarmi. Corre voce che siano in corso riunioni tra burattini e burattinai per trovare i numeri necessari per far passare la sfiducia in consiglio comunale, dove comunque non abbiamo una nostra maggioranza fin dall’inizio del mandato. Strano. A luglio è stata approvata all’unanimità, quindi pure dall'opposizione di centro destra, una variazione di bilancio per investire circa dieci milioni di euro in strade, fognature, rete idrica, opere pubbliche, scuole, palestre, turismo e tanto altro. Siamo impegnati a realizzare tutto ciò mentre, fra l’altro, è partito l’iter per l’approvazione del nuovo PRG e si sta chiudendo quello per dotare Alcamo Marina del Piano per utilizzare le aree demaniali; e intanto il quartiere Maria Ausiliatrice si colora d’arte e nuovi progetti per ammodernare il centro storico sono stati avviati. Strano che proprio ora a destra si parli di sfiducia. Sono forse già sbocciati pruriti elettorali? Vedremo. Intanto noi continuiamo a lavorare per Alcamo e gli alcamesi. Questa è la vera Politica: servire la comunità fuori dalle logiche del potere e delle poltrone”.
SiAmo Alcamo: "sindaco dimettiti"
Il presidente del movimento SiAmo Alcamo, Giacomo Sucameli, alla narrazione di Surdi non ci sta, trova surreale che si intesti "il merito di risultati che sono stati possibili solo grazie al senso di responsabilità del centrodestra e che ha anteposto gli interessi della città alle evidenti incapacità amministrative della sua giunta”.
Sucameli accusa poi il sindaco di essere una figura isolata, incapace di dialogare persino con i suoi consiglieri: “Parla di variazioni di bilancio approvate all’unanimità? Bene, glielo ricordiamo noi: con la sua faccia da “bravo ragazzo” e senza il voto del centrodestra, quei fondi non sarebbero stati investiti. E allora di cosa stiamo parlando? È davvero il caso di intestarsi risultati che sono frutto di un gioco di squadra, quando in realtà si è scelto scientemente di non fare squadra con nessuno? Il riferimento ai "pruriti elettorali" (noi ne conosciamo altri ma lasciamo perdere)è l’ennesima caduta di stile: se qualcuno ha iniziato la campagna elettorale con toni da comizio, è proprio lui, che trasforma ogni comunicato istituzionale in un’autocelebrazione personale, mentre intorno crollano le relazioni politiche e si disgrega il consenso”.
SiAmo Alcamo non nega che la sfiducia potrebbe essere strumento risolutivo e politico per la città: “Il centrodestra ha sempre dimostrato senso di responsabilità, ma non sarà complice di una gestione amministrativa fallimentare e autoreferenziale. Se oggi si parla di sfiducia, è perché è venuta meno la fiducia politica e personale persino tra chi, fino a ieri, lo sosteneva. E allora no, non c’è nulla di strano. C’è solo la fine naturale di un’esperienza politica che ha smarrito ogni contatto con la realtà. Ed è giusto che a pagare il prezzo di questo isolamento non siano i cittadini, ma chi ha scelto di governare senza maggioranza, senza visione e — oggi lo dimostrano i fatti — senza più neanche una vera credibilità”.