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13/09/2025 06:00:00

Bilanci, assunzioni e veleni: l’ARS riapre i battenti tra manovre e rivendicazioni

Al via i lavori dell’ARS, da approvare ci sarà la  manovra quater. Una volta evasa la bozza della manovra dalla commissione Bilancio andrà direttamente in Aula per essere incardinata. Entro mercoledì 17 settembre, alle ore 12.00, possono essere presenti gli emendamenti.


I primi di ottobre il ddl andrà incardinato in ARS, mentre gli emendamenti in Aula, potranno essere presentati fino alle 15 del 30 settembre. 
Le prossime sedute in Assemblea, il 16 e il 17 settembre, saranno dedicate all’esame del Defr 2026-2028. Il 23 settembre, invece, è prevista una seduta per l’elezione del componente aggregato della Corte dei Conti.

 

Cosa contiene 
Ci sono in manovra quelle norme che non sono state approvate nella manovra ter, poco prima della pausa estiva. Quindi ci saranno i fondi per i territori, pari a 35 milioni di euro; i fondi da destinare alla stabilizzazione dei lavoratori dei Consorzi di Bonifica e l’incremento delle risorse per sostenere le attività degli Asacom; e poi i fondi per l’editoria. Bisognerà approvare entro i primi di ottobre, poi è la volta della Finanziaria, che va approvata entro il 31 dicembre.

 

La Sicilia ha assunto donne vittime di violenza
E’ la prima regione italiana che ha assunto all’interno della propria amministrazione donne vittime di violenza. L’assessorato alla Famiglia e alle politiche sociali, deleghe esercitate da Nuccia Albano(DC) ha rilasciato i nulla osta per due donne che hanno presentato domanda.

“L’introduzione della retroattività nell’articolo 118 della legge regionale 3 del 2024 sulle assunzioni delle vittime di violenza e degli orfani a causa di femminicidio – dice il presidente della Regione Renato Schifani – è un atto di giustizia carico di sensibilità e umanità nei confronti di quelle donne che hanno subito aggressioni brutali prima dell’entrata in vigore della norma. Il governo regionale ha sostenuto con determinazione questo emendamento, grazie al sostegno concreto dell’Assemblea regionale, per garantire supporto concreto alle vittime residenti nel territorio siciliano. L’auspicio è che anche altre regioni e il Parlamento nazionale possano seguire questo esempio di giustizia sociale che arriva dalla Sicilia”.    
“Dopo avere esaminato tutta la documentazione presentata tra la fine di luglio e quella di agosto – commenta l’assessore Nuccia Albano -, il dipartimento ha dato esito positivo e ha rilasciato, tempestivamente, i nulla osta finalizzati ai successivi adempimenti amministrativi di competenza dell’assessorato della Funzione pubblica per l’assunzione delle due donne”.    La svolta normativa risale al giugno scorso, quando l’Assemblea regionale siciliana ha approvato un emendamento che ha reso retroattiva la legge del gennaio 2024. Le vittime devono essere residenti in Sicilia e le assunzioni possono avvenire nei limiti delle risorse disponibili.

 

I deputati
Il deputato Ismaele La Vardera, Controcorrente, rivendica la paternità della norma: “Sono felicissimo, il duro lavoro ripaga sempre. Siamo la prima regione in Italia ad aver assunto due donne vittime di violenza all’interno del comparto pubblico e questo mi rende immensamente orgoglioso. Tra loro, infatti, ci sarà anche Barbara Bartolotti che avevo portato alla ribalta nazionale nella trasmissione di Giletti. Ci sono voluti due anni per attuare la norma, denominata ‘Legge La Vardera’ ma finalmente tutte queste donne e gli orfani avranno dignità. La Regione per una volta è il capofila d’Italia e non il fanalino di coda e, devo essere sincero, non capisco come il governatore Schifani ancora una volta, dopo il caso Mondello, si prenda meriti che non ha. Il fatto stesso che lui faccia passare per sua una legge che tutta Italia sa che ho voluto fortemente, fa capire il suo livello politico ma alla fine la cosa che conta è il risultato. Caro Schifani, oggi siamo primi in Italia, ma il merito non è di certo tuo”. 
Marco Intravaia(FI) ha parlato di una legge di alto valore civico che va al di là delle etichette di parte: “Tutto il Parlamento regionale  ha approvato la modifica che consente l’assunzione di donne vittime di violenza. Nessuno vuole cancellare il merito di La Vardera ma non ne ha l’esclusività, anche in considerazione del fatto che la norma era stata scritta male, non prevedendo la retroattività, ed era stata impugnata dal Consiglio dei Ministri davanti alla Corte Costituzionale. Il presidente Renato Schifani e la maggioranza, condividendone lo spirito, si erano impegnati subito a riscriverla emendandola e così aveva superato il vaglio del Consiglio dei Ministri. L’importante risultato è merito di una condivisione di intenti fra Parlamento e Governo che apre una speranza concreta per tante donne che hanno sofferto a causa di abusi e ha già portato all’assunzione di due di esse”.