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14/09/2025 08:41:00

Trapani ricorda il giudice Alberto Giacomelli, ucciso da Cosa Nostra nel 1988

Questa mattina, alle 9.30, nel giardino-parcheggio del Tribunale di Trapani, si è svolta la cerimonia in memoria del giudice Alberto Giacomelli, assassinato da Cosa Nostra il 14 settembre 1988 a Locogrande.

La commemorazione, organizzata in accordo con i familiari, ha previsto la deposizione di una corona d’alloro nella piazzetta a lui intitolata, a pochi passi dal Palazzo di giustizia.

«Sarà una commemorazione sobria, ma doverosa – ha dichiarato il sindaco Giacomo Tranchida – per onorare la memoria di un uomo, di un servitore dello Stato, di un trapanese assassinato dalla mafia».

La storia e l’omicidio

Nato a Trapani nel 1919, Alberto Giacomelli entrò in magistratura nel 1946. Fu pretore a Calatafimi, poi giudice al Tribunale di Trapani, fino a diventarne presidente di sezione nel 1978. Andò in pensione il 1° maggio 1987, ma continuò a essere un simbolo della legalità.

Il 14 settembre 1988 il suo corpo venne trovato dai Carabinieri dietro la sua auto a Locogrande: era stato freddato con un colpo alla testa e uno all’addome. Anni dopo, le indagini e le dichiarazioni di collaboratori di giustizia portarono alla condanna come mandante di Totò Riina. La mafia decise di colpire per la prima volta un magistrato giudicante: Giacomelli aveva firmato il sequestro di una villa appartenente a Gaetano Riina, fratello del boss corleonese.

La memoria e l’impegno

A 37 anni da quell’omicidio, la sua figura rimane un punto di riferimento. In occasione della riapertura dell’anno scolastico, i familiari hanno annunciato incontri con gli studenti per riflettere sul valore della memoria e dell’impegno civile.

«La mafia cambia volto – ha aggiunto il sindaco Tranchida – oggi si nasconde dietro business e minacce velate. Sta a noi riconoscerla e denunciarla, perché le battaglie portate avanti da uomini come Giacomelli non vengano disperse nell’oblio».

Quella di Giacomelli resta una ferita aperta per Trapani e per l’intera magistratura italiana: il suo è l’unico caso di giudice in pensione assassinato da Cosa Nostra.