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17/09/2025 10:19:00

Trapani, la denuncia: "Persone gettate in mare, che orrore"

Una denuncia pesantissima, che riporta la rotta del Mediterraneo centrale al centro dello scontro politico e giudiziario. L’ong Mediterranea Saving Humans ha depositato in Procura a Trapani un’integrazione all’esposto presentato già ad agosto, dopo i fatti avvenuti nella notte tra il 20 e il 21.

Secondo quanto riferito dal capomissione Luca Casarini, dieci persone – tra cui tre minori – sarebbero state gettate in mare da uomini dell’80º Battaglione per le “Operazioni speciali” della 111ª Brigata libica. Non semplici respingimenti: i migranti sarebbero stati colpiti con calci e pugni, poi abbandonati in acqua. A salvarli, in acque internazionali, fu l’equipaggio di Mediterranea.

«Abbiamo immediatamente denunciato il tentato omicidio di cui siamo stati testimoni – spiega Casarini –. Ora, con nuove acquisizioni, possiamo dimostrare che quei miliziani sono gli stessi che ricevono sostegno dalle istituzioni italiane».

I legami con Tripoli e Roma

Il riferimento è a Abdul Salam Al-Zoubi, capo del Battaglione coinvolto e oggi sottosegretario alla Difesa del governo di unità nazionale di Tripoli. Il 4 settembre scorso Al-Zoubi è stato ricevuto a Roma dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, dal capo della Polizia Vittorio Pisani e dal direttore dell’Aise Giovanni Caravelli.

Un incontro ufficiale, giustificato dal Viminale come parte del “costante dialogo strategico” con la Libia. Proprio mentre, denuncia Mediterranea, le forze guidate da Al-Zoubi praticavano violenze e abusi sui migranti.

Le accuse politiche

Il caso si intreccia con quello di Almasri, il torturatore libico scarcerato dal governo Meloni e oggi protetto a Mitiga dai miliziani della Rada, rivali della brigata di Al-Zoubi. «L’inchiesta di Mediterranea dimostra che i militari di Tripoli, con cui Meloni firma accordi miliardari, sono trafficanti di esseri umani» attacca il deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Angelo Bonelli.

Domani la Giunta per le autorizzazioni tornerà a discutere del provvedimento che coinvolge i ministri Nordio, Piantedosi e il sottosegretario Mantovano, accusati di aver difeso la scelta di rimettere in libertà Almasri.

L’inchiesta di Trapani

La Procura trapanese – competente per giurisdizione – starebbe valutando l’apertura di un fascicolo. Gli attivisti di Mediterranea hanno chiesto di essere ascoltati come persone informate sui fatti.

Nell’esposto si ricorda come i dieci migranti soccorsi avessero già subito «abusi, torture e lavori forzati» nei centri di detenzione libici. La notte del 20 agosto, l’orrore si è consumato a pochi metri dalla loro salvezza.