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18/09/2025 02:00:00

Sinistra Italiana contro la base F-35 a Birgi: “Trapani sacrificata a interessi militari"

Si accende il dibattito sul futuro dell’aeroporto di Trapani-Birgi, individuato dal governo come sede del nuovo polo internazionale di addestramento per i caccia F-35, gemello della Luke Air Force Base in Arizona, l’unica altra base al mondo con la stessa funzione. Una decisione che ha subito sollevato le preoccupazioni di Sinistra Italiana, pronta a portare la questione in Parlamento con un’interrogazione urgente.

 

Secondo il partito, l’esperienza americana dimostrerebbe i gravi rischi legati alla presenza di simili infrastrutture militari. “In Arizona, attorno alla Luke Air Force Base, la popolazione è costretta a convivere con inquinamento idrico da sostanze tossiche, crollo del valore degli immobili, rumori assordanti e limitazioni allo sviluppo urbano ed economico”, si legge nel comunicato.

 

Il timore è che lo stesso scenario possa ripetersi in Sicilia, con effetti devastanti sia sull’ambiente che sulla qualità della vita dei cittadini. “La presenza di una base F-35 a Birgi non riguarda solo il rumore e l’inquinamento acustico che colpiranno direttamente quartieri e frazioni limitrofe all’aeroporto oltre che la città di Trapani, ma anche il rischio di danni irreversibili allo Stagnone e alle Saline, ecosistemi di pregio internazionale e habitat di specie protette, oltre al depotenziamento dell’aeroporto civile – vero motore del turismo e dello sviluppo locale – che verrebbe inevitabilmente subordinato alle esigenze militari”, avverte Sinistra Italiana.

La critica si allarga anche al metodo decisionale: “È inaccettabile che cittadini e amministrazioni locali non siano coinvolte in decisioni di tale portata per il proprio futuro. I trapanesi hanno il diritto e il dovere di conoscere e valutare questi impatti prima che sia troppo tardi”.

 

 

Il segretario regionale del partito, Pierpaolo Montalto, annuncia battaglia: “Ci opporremo con tutti i mezzi a nostra disposizione alla realizzazione di questa base militare, l’ennesima in Sicilia, terra di accoglienza e di convivenza da millenni, che ripudia la guerra e non vuole partecipare in alcun modo alle guerre che si moltiplicano nel mondo, in Europa e nel Mediterraneo, a cominciare dal genocidio del popolo palestinese”.

 

Tra le richieste avanzate da Sinistra Italiana figurano una valutazione ambientale indipendente sugli impatti degli F-35, la tutela della salute dei cittadini, la salvaguardia del ruolo civile di Birgi e un impegno dei sindaci a rappresentare in ogni sede istituzionale la contrarietà a nuove servitù militari.

La posizione del partito si inserisce in un percorso già avviato dal Consiglio comunale di Trapani, che lo scorso 27 giugno ha approvato un ordine del giorno contro la militarizzazione del territorio, ribadendo l’impegno per la pace, il disarmo e la riconversione civile delle aree con presenza militare.

“Trapani non può diventare ancora una volta una zona sacrificata agli interessi militari e industriali. La nostra città ha bisogno di sviluppo sostenibile, turismo, cultura e lavoro, non di nuovi conflitti e nuove minacce ambientali”, concludono Montalto, Antonella Parisi e Manuela Parrocchia, firmatarie del comunicato.