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19/09/2025 11:44:00

Birgi e gli F-35: le reazioni del mondo politico e civico

Il governo italiano ha confermato la scelta di trasformare l’aeroporto di Trapani-Birgi in un polo di addestramento internazionale per i caccia F-35, rendendolo l’unica struttura di questo tipo al di fuori degli Stati Uniti. La decisione, annunciata pochi giorni fa, ha suscitato un acceso dibattito politico e sociale.  Le reazioni alla notizia spaziano dalla difesa convinta del progetto all’espressione di timori ambientali, economici e sociali.

 

Futuro Marsala: "sicurezza e partecipazione civica"
Leonardo Curatolo di Futuro Marsala sottolinea l’importanza strategica di Birgi: “Questa decisione, di portata sia nazionale che internazionale, non è frutto del caso, ma di un’attenta pianificazione che mira a rafforzare la presenza militare in questa area strategica”. Curatolo propone la creazione di un Osservatorio Civico per garantire trasparenza e partecipazione della comunità: un organismo che coinvolga istituzioni, associazioni e cittadini, con l’obiettivo di monitorare gli impatti ambientali, economici e turistici della base. Secondo Futuro Marsala, il dialogo aperto e la gestione condivisa delle ricadute possono trasformare la decisione in un’opportunità per lo sviluppo locale, garantendo sicurezza senza penalizzare il turismo.

 

Europa Verde: "rischi ambientali e militarizzazione"
Antonella Ingianni, componente della direzione nazionale di Europa Verde, esprime forti perplessità: “Si tratterebbe di una presenza militare che esporrebbe la popolazione a rischi smisurati e il territorio a impatti ambientali, a militarizzazione e, non secondariamente, a inevitabili limitazioni alla operatività dell’aeroporto civile”. Ingianni evidenzia i possibili danni al valore naturalistico e paesaggistico dello Stagnone di Marsala e dei siti della Rete Natura 2000 in Sicilia occidentale. Il partito annuncia che l’onorevole Bonelli porterà la questione in Parlamento per interrogare il Ministro della Difesa e il Ministro dell’Ambiente, sottolineando che la scelta del governo appare dettata più dagli interessi delle multinazionali della difesa che dalla tutela del territorio.

 

Movimento Log-In: "mobilitazione contro la militarizzazione"
Il Movimento Log-In, promotore di una manifestazione online il 25 settembre, invita cittadini e associazioni a unirsi contro la trasformazione di Birgi in polo militare: “Sarà l’unica struttura di addestramento dei caccia F-35 al di fuori degli Stati Uniti. Organizziamoci insieme: diciamo no a una struttura che militarizzerebbe ancor di più la Sicilia occidentale, rompiamo il clima di guerra”. L’assemblea digitale sarà aperta a tutti e mira a creare un fronte civico contro l’espansione militare nella regione.

La decisione del governo, dunque, divide la politica e l’opinione pubblica: da un lato c’è chi ne sottolinea il valore strategico e le possibili ricadute economiche positive, dall’altro chi teme impatti ambientali, restrizioni al traffico civile e un aumento della militarizzazione in Sicilia occidentale. Il dibattito su Birgi si annuncia acceso nei prossimi giorni, con un confronto tra istituzioni, cittadini e associazioni chiamati a valutare rischi e opportunità della nuova base F-35.