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19/09/2025 06:00:00

Elezioni a Marsala: il grande vuoto di idee dietro i soliti nomi

Marsala non è laboratorio politico e nemmeno programmatico, il laboratorio che le varie forze politiche hanno messo in campo è volto solo a cercare di portare in consiglio i loro fedelissimi, a spartirsi assessorati, a creare coalizioni che al momento sono fragilissime.


In questo balletto di nomi, e sono pure tanti, non solo ad oggi non c’è un accordo di tutte le forze politiche, seppure si affannino a smentire, ma nessuno parla di programmi, l’unica certezza che hanno è: essere alternativi a Massimo Grillo. Ma come? Con quali programmi? Non si sa. 
Il nome del candidato dovrebbe arrivare solo in un secondo momento, cioè quando il programma ha una sua linea e un suo perimetro. Invece no. Si parla per slogan, frasi fatte, retorica: “Rilanciare Marsala”, “Andare oltre Grillo”, “Creazione di sviluppo per la città”. Nessuno spiega come, quando, con quali mezzi. E i cittadini, che male fanno a non interessarsi delle prossime elezioni, hanno già avuto servito un altro libro dei sogni. Senza progetti chiari l’elettore non ha strumenti per valutare, è un po’ come avere un “capitano” senza sapere la rotta. Un esempio altissimo di alta politica, di cui sono responsabili tutti i partiti.
 

Il dibattito si è ridotto a chi sarà il candidato di questo o quel gruppo. Fine. A nessuno importa nulla dei cittadini, questo lo si dica con chiarezza estrema, che  hanno diritto di sapere quali saranno le priorità e quali strumenti si vogliono mettere in campo per rendere Marsala una città  vivibile.
E questo modo di procedere non ci deve sorprendere: c’è scarsezza politica ovunque, la discussione è povera e va avanti la personalizzazione della politica.
Nell’ultima assemblea provinciale della DC pare che si sia detto pubblicamente che loro puntano, a Marsala, sul candidato sindaco Nicola Fici e che sono ad oggi in opposizione al governo della città. Ma se davvero ci fosse tutta questa compattezza sul nome Fici perché non chiudere? E’ semplice, perché gli altri partii di centrodestra hanno delle riserve. E intanto il tempo passa.

 

Campagna elettorale aperta
Una cosa è certa, la campagna elettorale è aperta, dentro e fuori il consiglio comunale, dentro e fuori il palazzo comunale. I consiglieri sono, quasi, tutti ricandidati, ancora con liste da definire e con tante certezze in mano. Allestire le liste è assai complicato, se non si è esperti conoscitori si rischia il tonfo ovvero di non essere eletti. Non bastano i voti, e ce ne vogliono tanti, bisogna che le liste siano equilibrate e che ci siano tanti portatori d’acqua: cioè chi è disposto a candidarsi, con la certezza che non sarà eletto, perché in lista ci sono uscenti che bloccano gli appetiti legittimi di altri.
Nessun rinnovo, stiano tranquilli i cittadini. Chi è uscente ritornerà in quella aule. Almeno il 90% di Sala delle Lapidi sarà ricomposto dai consiglieri uscenti, stessi volti che sono lì da decenni. E’ una continuità senza rinnovamento, con una  qualità del dibattito consiliare assai mediocre. 
Il rinnovamento generazionale  è stato solo apparente: molti dei  nuovi sono entrati in consiglio perché figli, parenti o diretti eredi della vecchia politica cittadina, inseriti in reti consolidate di consenso.