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20/09/2025 13:00:00

Ospedale di Castelvetrano, le richieste dell’associazione Codici

 L’Associazione Codici (insieme a Codici Salute, Codici Sicilia e Codici Ambiente) è tornata a denunciare l’avvenuto e progressivo smantellamento dell’Ospedale “Vittorio Emanuele II” di Castelvetrano. In un dettagliato documento inviato alle massime autorità regionali e nazionali, inclusi il Ministero della Salute e l’Assessorato della Salute della Regione Siciliana, l’associazione critica aspramente il depotenziamento di una struttura definita moderna e strategica.

Nonostante le promesse di potenziamento, negli ultimi anni l’ospedale – costato allo Stato circa 70 miliardi delle vecchie lire – ha visto la chiusura di reparti fondamentali, tra cui pediatria, ginecologia, ostetricia e ortopedia.

 

Codici sottolinea come questa strategia stia penalizzando migliaia di cittadini residenti nelle province di Trapani, Agrigento e Palermo, costretti a spostarsi per ricevere cure urgenti e specialistiche.

Richieste di Rilancio

“Non valorizzarlo – scrivono le associazioni - equivarrebbe a sprecare risorse pubbliche e privare il territorio di un punto di riferimento sanitario essenziale”.

 

Di seguito le richieste avanzate:

• Il ripristino, nel più breve tempo possibile, dei reparti di pediatria, ginecologia, ostetricia e ortopedia.

• Il pieno utilizzo delle quattro sale operatorie.

• Il rafforzamento di pronto soccorso, cardiologia, rianimazione, oncologia ed ematologia.

• La valorizzazione dell’ospedale come struttura strategica per affrontare anche emergenze sanitarie, comprese epidemie, pandemie e flussi migratori.

 

“Castelvetrano non può essere trattato come un ospedale di serie B – ha concluso Codici – va rilanciato, non depotenziato, per garantire cure adeguate e ridurre le diseguaglianze tra Nord e Sud”.

L’associazione auspica la mobilitazione di operatori sanitari, sindaci e società civile per far sentire la propria voce prima dell’approvazione definitiva del nuovo piano sanitario, ricordando che, in caso di violazioni, rimane la possibilità di proporre ricorso al Tribunale Amministrativo.