L’Assemblea Territoriale Idrica di Trapani lancia un appello urgente alla Regione Siciliana: sospendere immediatamente l’utilizzo dell’invaso Garcia a fini irrigui per preservare le riserve idriche destinate al consumo umano. La richiesta, approvata all’unanimità dal Consiglio Direttivo dell’ATI lo scorso 18 settembre, è stata formalmente inviata al presidente della Regione, Renato Schifani, e agli assessori regionali competenti, con copia al Prefetto, alla Protezione civile e ai sindaci del territorio.
La situazione idrica nella provincia di Trapani è definita “gravissima e prolungata”: le scarse precipitazioni hanno ridotto drasticamente i livelli degli invasi artificiali, in particolare quello del Garcia, risorsa strategica per l’approvvigionamento potabile di numerosi comuni trapanesi. “Le riserve attuali – si legge nella nota a firma del presidente dell'Ati Francesco Gruppuso – sono a un livello critico, tale da far presagire l’impossibilità di garantire la continuità della fornitura d’acqua potabile nei prossimi mesi”.
Secondo l’ATI, continuare a destinare parte delle risorse all’irrigazione agricola metterebbe a rischio la disponibilità per le esigenze primarie della popolazione, con “gravissime ripercussioni igienico-sanitarie e di ordine pubblico”. Da qui la richiesta di un provvedimento immediato che blocchi ogni ulteriore prelievo a fini agricoli, almeno fino al termine del periodo invernale, quando si attende un naturale reintegro degli invasi grazie alle piogge.
L’ATI sottolinea inoltre che l’avvio del dissalatore di Trapani, previsto a pieno regime solo a fine novembre, garantirà un apporto limitato (96 litri al secondo), insufficiente a risolvere la crisi. Per questo chiede anche un potenziamento dell’impianto, con l’aggiunta di due nuovi moduli che porterebbero la capacità a circa 300 litri al secondo.
“La normativa è chiara – ribadisce Gruppuso – il consumo umano dell’acqua ha priorità assoluta su ogni altro utilizzo. Non possiamo rischiare di compromettere la salute dei cittadini. Facciamo appello al senso di responsabilità di tutte le autorità coinvolte affinché si intervenga con urgenza per scongiurare una crisi senza precedenti”.
L’ultima parola adesso spetta al governo regionale e agli organi di gestione della risorsa idrica, chiamati a decidere se sacrificare temporaneamente l’irrigazione agricola per garantire la sopravvivenza delle comunità del Trapanese.